Campagne di sensibilizzazione, formazione continua dei dirigenti, alti standard di qualità, studi antropologici in collaborazione con le Università e l’adozione delle nuove tecnologie decretano il successo delle Avis della Toscana nel 2009, con un forte incremento di nuovi soci e di donazioni.Si registrano, infatti, 113.173 donazioni, corrispondenti a un incremento del 4,8 %, rispetto al 2008 e 7.588 nuovi soci, valore più alto che viene registrato negli ultimi 10 anni, la cui prevalenza (57%) è costituita da giovani di età compresa tra i 18 35 anni. Un volontariato che nelle zone della Versilia e dell’Empolese segna, addirittura, il sorpasso numerico delle donne nuove socie (52%) nella fascia di età 18-24 anni.Le donazioni Avis sono cresciute su tutto il territorio regionale, ma l’aumento più consistente si è avuto nella zona Empolese, dove si è registrato rispetto al 2008 un significativo incremento delle donazioni pari al 9,8%. Seguono la provincia di Pistoia e di Livorno dove nel 2009 sono stati conseguiti incrementi altrettanto importanti, rispettivamente del 7,8% e 7,3%. E’ andata bene anche nelle province di Massa Carrara e Grosseto che hanno realizzato un aumento di oltre il 6%. Nella provincia di Arezzo la crescita è stata del 4,7% mentre nella zona della Versilia del 3,8%. Più contenute Pisa, Firenze, Siena e Prato.Tema dei lavori dell’Assemblea regionale di quest’anno (Art Hotel – Prato il 17 e 18 aprile), che vedrà riuniti più di 200 delegati di tutta la Toscana, sarà L’autosufficienza con il contributo di tutti. Infatti, l’autosufficienza è un dato che si proietta costantemente in avanti. Malgrado la stringente attività di programmazione, il sangue toscano non basta, e sono cresciute le importazioni di sangue da altre regioni. La crescente attrattività del sistema sanitario toscano, che produce un saldo negativo di 30.000 unità tra i pazienti toscani che emigrano verso altre regioni, e i pazienti non toscani che scelgono la sanità toscana, spinge ulteriormente in avanti l’obiettivo.“Occorre- spiega Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana – che per raggiungere questo obiettivo ci sia il contributo di tutti gli attori del sistema, di tutti i territori, di tutti i cittadini della nostra Regione. Assessorato, Centro Regionale Sangue, Aziende sanitarie, medici, Associazioni, impegnati verso l’obiettivo di un ulteriore incremento del 4% di donazioni programmate per il 2010. Ma occorre anche – prosegue il Franchi – che vengano riequilibrate le profonde differenze nell’attività di raccolta sia tra le Regioni italiane sia tra le Province toscane. L’ampia fluttuazione dell’indice di donazione tra aree geografiche e sanitarie deve essere ricomposta, per rispondere in modo equo ed armonioso al fabbisogno trasfusionale”. .Ci sono province toscane in cui l’indice di donazione è pari a 71 donazioni ogni mille abitanti compresi nella fascia di età 18-65 anni, e altre, in cui l’indice si alza fino a 128, con una media toscana di 102. Fondamentale resta l’apporto di tutte le componenti sociali. La donazione di sangue come espressione di cittadinanza e di appartenenza alla comunità, deve riguardare uomini, donne, giovani, dipendenti, disoccupati, cittadini italiani e stranieri in egual misura. (cs)