Regione in cui si concentrano i maggior numero di aziende agricole con punti di vendita diretta, la Toscana si conferma capitale nazionale della filiera corta. A dirlo, l’indagine condotta per conto di Coldiretti Toscana da Swg, società di ricerche di mercato e presentata in occasione della convention Diamo valore alla vera Toscana, voluta dall’organizzazione agricola per presentare il suo progetto per l’economia e la società ai decisori politici della regione.Non è un caso quindi che in Toscana il progetto di Coldiretti di creare una filiera agricola tutta italiana, che comprende l’attivazione di negozi aziendali e farmer’s market sotto il grande marchio di Campagna Amica, è più conosciuto rispetto alla media italiana, ma soprattutto più apprezzato: il 79 per cento degli intervistati lo considera un contributo (l’11 per cento molto significativo, il 68 abbastanza) per l’agricoltura italiana. Nel resto della penisola la percentuale si ferma al 61 per cento.Il dato più eclatante sta nella convinzione del successo del progetto: 70 imprenditori su 100 credono nella sua riuscita. Se guardiamo oltre la Toscana questo valore crolla al 46 per cento. Nella filiera corta dunque l’agricoltura della regione vede il futuro. E lo dimostra con i numeri: il 46 per cento del campione infatti pratica la vendita diretta, nel resto di Italia ci si ferma al 34. E la vendita diretta è anche un sogno nel cassetto per chi ancora non l’ha sperimentata: 63 imprenditori su 100 confessano di essere propensi a inserirla tra le attività aziendali. Nel resto del paese questo progetto interessa solo il 34 per cento degli imprenditori.Per ora la conoscenza dei Famer’s market è limitata. Ne ha sentito parlare solo il 39 per cento. Ma l’idea dei mercati degli agricoltori convince 81 intervistati su 100, media che supera di un soffio quella nazionale. In realtà, in materia, sono più preparati i consumatori: in Toscana hanno sentito parlare dell’argomento 42 cittadini su 100, il 2 per cento in più rispetto al resto della penisola. Straordinario è il consenso che meritano: la valutazione molto positiva accomuna il 64 per cento delle persone. Un indice di gradimento importante.E’ la conferma che i Mercati di Campagna Amica dice Coldiretti Toscana sanno dare risposte alle esigenze dei consumatori che, acquistando direttamente dal produttore, hanno la garanzia della genuinità, della freschezza e della sicurezza di ciò che portano in tavola. Siamo consapevoli che si tratta di una forma di vendita che potrà riguardare solo una fetta limitata del mercato, ma si inserisce alla perfezione nel più ampio progetto di Coldiretti di creare una filiera agricola tutta italiana, cui, oltre ai mercati degli agricoltori, daranno il loro contributo anche i punti vendita aziendali, gli agriturismi i negozi dei consorzi agrari e delle coooperative.E’ l’agricoltura in generale ad essere promossa a pieni voti dai toscani che giudicano, nell’89 per cento dei casi, positivo il suo contributo all’economia del paese, dando al settore un ruolo strategico più di quello riconosciuto alle grandi imprese (62%), la Gdo (71%), le banche (28%).Per i cittadini di questa regione l’agricoltura non è solo il settore da cui provengono gli alimenti che fanno l’immagine dell’Italia all’estero (parere condiviso dal 43 per cento degli intervistati) e della produzione sicura e di qualità (opinione espressa dal 39 per cento del campione). Per il 40 per cento è sinonimo di salvaguarida delle tradizioni locali, per il 31 per cento difesa del territorio e dell’ambiente,per il 15 per cento sbocco per l’occupazione giovanile. (cs)