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Monaco, suicida l’attentatore. Nove le persone uccise. Nessun legame con Daesh

Dieci morti, tra cui l'attentatore, e una ventina di feriti è il bilancio della strage di ieri pomeriggio a Monaco di Baviera in un ristorante McDonald's prima e in un affollato centro commerciale poi. A sparare, un giovane tedesco-iraniano, che poi si è suicidato. Avrebbe sparato per vendicare episodi di bullismo subiti.

Dalle 18, quando è scattato l’allarme per una sparatoria al centro commerciale Olympia Einkaufszentrum di Monaco, si sono rincorse anche grazie ai social, tante notizie poi rivelatesi inesatte. Per alcune ore si è temuto che la città fosse sotto un attacco terroristico coordinato e che ci fossero tre terroristi in fuga. Solo attorno alle 1,30 della notte la Polizia ha fatto sapere che l’attacco era stato opera di una sola persona, un 18enne tedesco di origini iraniane. Il suo corpo è stato ritrovato vicino al luogo dell’attacco.

Stando a quanto riportato dalla radio Bayerische Rundfunk le vittime della strage, 9 persone uccise (5 giovani e 4 adulti) e 27 ferite, di cui alcune in modo grave, sono soprattutto giovani: avevano tra i 13 e i 21 anni otto delle nove vittime della carneficina nella quale è morta anche una donna di 45 anni. La polizia, che inizialmente aveva parlato di «sospetto terrorismo», nella conferenza stampa tenuta nella notte a conclusione dell’operazione ha precisato che «al momento parliamo solo di una sparatoria». Il capo della polizia, Hubertus Andrae, ha voluto precisare che non si tratta di un rifugiato.

Tutti i mezzi di comunicazione nazionali e locali tedeschi aprono oggi le loro prime pagine con la notizia della strage di Monaco di Baviera e la sottolineatura del profilo dell’attentatore, il tedesco-iraniano Hubertus Andrae. La Bayerischer Rundfunk, radio televisione bavarese, titola «Il diciottenne colpisce a morte nove persone – inspiegabili i motivi e lo sfondo del delitto». La televisione tedesca Ard pone l’accento sul fatto che «gli sfondi dell’atto di Andrae e il motivo non sono ancora chiari. Non è ancora certo ma non dovrebbero esserci altri autori. Il diciottenne dovrebbe aver vissuto a Monaco di Baviera per più di due anni».

Il primo canale nazionale tedesco evidenzia come le iniziali incongruenze siano legate alla sovrapposizione delle testimonianze come spesso accade: «Ha sparato secondo le indagini iniziali con una pistola. In primo luogo, a causa della testimonianza era stato detto che si trattava di 3 fuggitivi dotati di armi lunghe, e dopo gli spari il panico era scoppiato in varie parti della città».

Dalle prime ore successive alla sparatoria le istituzioni politiche e civili tedesche hanno mantenuto un atteggiamento d’attesa prima di commentare sull’origine del fatto. Il quotidiano bavarese Süddeutsche Zeitung sottolinea la frase del ministro federale Peter Alltmaier che ha precisato in diretta in una conferenza stampa che «il governo federale non commenta e non è interessato a speculazioni. Quindi non diamo nessun parere circostanziato ma i nostri pensieri sono con le vittime del terribile attentato di Monaco di Baviera». Altmaier ha detto soltanto: «Non escludiamo alcuna ipotesi su quali motivi siano all’origine del reato e su chi sia l’autore. Uno sfondo terroristico potrebbe essere confermato o escluso».