Aiuti alimentari per oltre 500 mila persone, kit per alloggi temporanei destinati a 43 mila persone, cure mediche per altre 12 mila. È un primo bilancio dell’intervento dell’intera rete Caritas ad Haiti, dopo il terremoto dello scorso 12 gennaio. Uno sforzo che ha visto l’impegno congiunto di Caritas italiana e di moltissime altre Caritas di ogni continente, accanto alla Chiesa e alla Caritas locale. Lo riferisce una nota diffusa oggi dalla Caritas italiana. È importante sottolinea mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana che proprio mentre il dramma di Haiti pian piano lascia la scena mediatica continuino e s’intensifichino gli interventi a sostegno della popolazione colpita. Ecco perché abbiamo portato a tre milioni di euro il nostro contributo in questa prima fase e abbiamo messo a disposizione un operatore. La situazione complessiva rimane tuttavia difficile, con 250 mila abitazioni e 4.600 scuole distrutte, 460 mila sfollati accolti in 315 campi nell’area di Port-au-Prince e quasi 470 mila dislocati in altre zone. Con l’urgenza di decongestionare al più presto i 19 campi principali, che accolgono 180 mila persone. Grazie ad un coinvolgimento corale di tutta la rete Caritas, informa la nota, è stato possibile intervenire in più settori, anche attraverso la rete delle parrocchie, fornendo accesso all’acqua potabile e standard igienici accettabili a 60 mila persone in 20 campi e nell’Ospedale di San Francesco di Sales. Inoltre sono state assicurate cure sanitarie a Port-au-Prince, Léogâne, Petit-Goâve, Jacmel, Cayes grazie a 38 medici e infermieri, 5 équipe sanitarie, 7 cliniche mobili, raggiungendo oltre 500 mila persone con aiuti alimentari, di cui 200 mila cioè circa 40 mila famiglie saranno seguite in modo sistematico anche per i prossimi due mesi. Ancora, sono stati distribuiti 40.000 kit per l’igiene e con attrezzature per cucinare; sono stati garantiti alloggi temporanei a 43 mila sfollati a Jacmel, Port-au-Prince, Nippes, Cayes, Hinche, Pétion Ville; in 20 campi è stato offerto accompagnamento e sostegno psicologico ai minori, facendosi altresì carico di altri gruppi più vulnerabili come gli anziani e i disabili. L’emergenza prosegue conclude la nota e l’impegno della Caritas s’intensifica, configurandosi già ora come necessariamente lungo, da articolare in fasi successive su tre/cinque anni.Sir