Toscana

IRAQ, MONS. NONA (MOSUL): CRISTIANI NEL PANICO E IN FUGA; APPELLO ALL’UE

L’uccisione a sangue freddo nella loro casa, ieri a Mosul, di tre cristiani, ha gettato “nel panico” la comunità cristiana locale e molte famiglie stanno pensando di lasciare la città, almeno fino a quando non si saranno svolte le elezioni del 7 marzo. E’ quanto ha riferito al Sir il vescovo caldeo di Mosul, mons. Emil Shimoun Nona, al termine del rito funebre delle tre vittime celebrato questa mattina a Karakosh. “La paura è grande – spiega il presule – è la prima volta che si uccidono cristiani dentro le loro stesse abitazioni. Ci sono tante famiglie che stanno lasciando la città almeno fino alle elezioni del 7 marzo. A nulla è valsa una lettera che abbiamo inviato, insieme al vescovo siro-cattolico, mons. Georges Casmoussa, al Governatore della città per chiedere protezione”.“In questo momento – prosegue mons. Nona – non bisogna perdere la speranza. La vita è il bene primario e va conservata. Ma vivere continuamente minacciati, nella paura di essere uccisi, non è vita. In questo momento invito i cristiani a mettersi al sicuro, non importa se in città o fuori. Stiamo vivendo come cristiani iracheni un deserto che dura ormai dal 2004, quando è iniziata la violenza contro di noi per crescere in questi due ultimi anni. Stanno uccidendo i cristiani in continuazione e adesso entrano anche nelle nostre case. E’ difficile dire chi siano gli autori materiali di queste violenze, e i motivi che li spingono, anche se questi vanno ricercati specialmente nella politica e non tanto nella religione. Speriamo solo che questa fase drammatica finisca presto e che il nostro Paese si normalizzi. Da parte mia – aggiunge – io non ho tanta paura per la mia vita quanto per quella dei miei fedeli che vivono in questa situazione difficilissima e che non possono lavorare, studiare e uscire per paura di essere uccisi”. “Chiedo alla comunità internazionale, all’Europa – conclude mons. Nona – di fare pressioni sul nostro Governo che non riesce a controllare la situazione. Bisogna muoversi subito, la violenza sta aumentando ogni giorno di più”.Sir