I cristiani del Medio Oriente si sentono dimenticati dal mondo occidentale laico. Il nostro è un futuro inquietante. Mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk (Iraq) non ha usato mezzi termini per ricordare le tragiche situazioni in cui versano le comunità cristiane mediorientali, in particolar modo in Iraq. Il mondo musulmano ha conservato il proprio sentimento religioso ha detto il presule caldeo intervenendo oggi al convegno della Comunità sant’Egidio, Cristiani e musulmani del Medio Oriente in dialogo, ancora oggi non esiste separazione tra Stato e religione mentre l’Occidente è laico. Ci sono timori per l’applicazione della legge islamica. Come cristiani non abbiamo problemi a vivere in una cultura araba ma lo Stato è per tutti. Per questo chiediamo una legge civile unica per tutti i cittadini. Le prospettive per i cristiani sono deboli perché anche la Chiesa è debole. Nei Paesi radicali islamici per noi è finita, è meglio andare via. Mons. Sako si è detto preoccupato anche per il futuro dell’Iraq, dove, è in atto una divisione tra sciiti e sunniti ed anche i curdi, anche se il Kurdistan lo si potrebbe ormai definire quasi uno Stato a sé.Sir