Le truppe restano fortemente motivate e il proseguimento della missione non è in dubbio. Le truppe sono in stato di massima allerta in seguito agli attacchi, ma continuano nel loro lavoro per il bene della pace e per proteggere la popolazione del Darfur ha detto oggi Alain LeRoy, sottosegretario generale Onu per le operazioni di peacekeeping, dopo i recenti attacchi che sono costati la vita a cinque caschi blu ruandesi che prestavano servizio nella missione congiunta delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana in Darfur (Unamid). La morte dei peacekeeper ruandesi porta a 22 il numero totale di operatori di pace che hanno perso la vita in Darfur dall’inizio della missione, avviata nel 2008. E intanto ieri due membri civili dello staff Unamid sono stati liberati dopo oltre 100 giorni di prigionia. E’ la fine di un lungo incubo”, ha detto Nureddine Mezni, portavoce dell’Unamid. I rapiti, un nigeriano e una donna dello Zimbabwe, erano stati prelevati nello scorso mese di agosto da uomini armati nella città di Zalinei, Darfur occidentale. Secondo l’Onu, almeno 300mila persone sono morte e altri 2.7 milioni sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa del conflitto tra il Governo, le milizie sue alleate e diversi gruppi armati.Sir