Amarezza dei protestanti svizzeri che ritengono l’esito della votazione popolare sul divieto di costruire minareti un vero e proprio attacco alle libertà fondamentali. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Federazione delle chiese evangeliche svizzere (Fces), che nei mesi precedenti alla votazione, anche attraverso campagne di informazione, si era schierata contro l’iniziativa anti-minareti. Per il pastore Thomas Wipf, presidente della Fces, il divieto di costruire minareti non risolve nessun problema, ma ne crea di nuovi. E’ inammissibile che delle minoranze religiose del nostro paese debbano ora attendersi di avere un trattamento diseguale rispetto ad altre espressioni religiose. Al contrario, prerequisito fondamentale per il dialogo e per l’integrazione sarebbe il rispetto reciproco, ha affermato Wipf, evidentemente non più garantito. Wipf ha anche ricordato come il diritto di professare liberamente la propria fede sia un diritto universale dell’essere umano. Le chiese evangeliche svizzere auspicano quindi un loro maggiore impegno a favore della convivenza pacifica tra culture e religioni: È importante che esse mostrino concretamente che una coesistenza pacifica è possibile. Forte preoccupazione per l’esito del voto è stato espresso anche dal Consiglio svizzero delle religioni e dalla Conferenza episcopale svizzera.Sir