La Toscana è la prima regione italiana per numero di strutture agrituristiche presenti: 4.061 nel 2008 (+2,1% rispetto al 2007), riscontrandovi quindi una presenza agrituristica capillarmente diffusa e storicamente radicata. E’ questa la fotografia dell‘Istat presentata questa mattina ad AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo in corso al Centro affari di Arezzo fino a domenica. Secondo l’Istat è proprio in Toscana che si trova anche il maggior numero di aziende con ristorazione, 994 (+2,1%) e quelle che offrono attività quali equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport (2.648 unità). Interessante anche il dato secondo il quale è sempre la Toscana ad aggiudicarsi il primo posto nelle quote rosa dell’agriturismo: sono 1.645 le strutture gestite da donne, il 25,5 % del totale nazionale. Una fotografia decisamente positiva quella dell’agriturismo italiano presentata ad Agrietour dall’ISTAT che ha riguardato i dati dell’anno 2008. E’ stato infatti registrato un incremento nel numero delle aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo: dalle 17.720 strutture del 2007 siamo passati alle 18.480 (un aumento di 760 unità pari al +4,3%). In particolare si registrano aumenti del 3,5% (512 unità) per le autorizzazioni all’alloggio, del 4,8% (412 unità) per quelle di ristorazione, del 2,5% (80 unità) per quelle di degustazione e del 6,6% (639 unità) per le altre attività (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport, varie). Il 44,9% delle aziende agrituristiche si trova nel Nord del Paese, il 35,2% nel Centro e il restante 19,9% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,2% e il 31,4% del totale), mentre nell’Italia centrale è presente il 59,1% degli agriturismi con degustazione. Si conferma una presenza femminile significativa nella conduzione delle aziende agrituristiche, con una quota pari al 34,9% (6.441 unità). Nel corso del 2008 sono 1.193 le nuove aziende autorizzate all’attività agrituristica e 433 quelle cessate; rispetto al 2007, si registra una diminuzione sia delle nuove autorizzazioni (-457 unità) sia delle cessazioni (-262 unità).Per quanto riguarda il decennio 1998-2008 le aziende agrituristiche sono aumentate complessivamente del 90,2% (passando da 9.718 a 18.480 unità). Per quanto riguarda le diverse tipologie di attività , gli alloggi aumentano del 90,9% (da 8.034 a 15.334 unità), i ristori dell’89% (da 4.724 a 8.928 unità), mentre le aziende con degustazione e quelle con altre attività agrituristiche sono cresciute ad un ritmo ancora più sostenuto, pari rispettivamente a +195,8% e a +153,3%. Fra le altre attività, l’escursionismo è aumentato del 65,9% e l’equitazione del 27,5%. Tali dinamiche fanno sì che, nel 2008, l’alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e da altre attività.Proseguirà anche nella giornata di sabato l’ottava edizione del Salone nazionale dell’agriturismo. Il programma di sabato 14 novembre prevede un appuntamento con l’Osservatorio nazionale dell’Agriturismo che presenta Lo stato dell’agriturismo in Italia attraverso la statistica e le ricerche dell’Osservatorio (Sala Chimera ore 10.30). In questa occasione l’Ismea presenterà importanti dati sul tipo di domanda presente in Italia. Alle ore 15,00 in Sala Chimera il WWF promuove un convegno dal titolo La multifunzionalità dell’impresa agricola per la biodiversità ed il paesaggio. (cs)