La Santa Sede confida nel fatto che le autorità iraniane sapranno rafforzare e garantire ai cristiani la libertà di professare la propria fede e di assicurare alla comunità cattolica le condizioni essenziali per la sua esistenza, compresa la possibilità di avere un personale religioso sufficiente e possibilità di spostamento nel paese per garantire il servizio religioso dei fedeli. E’ il passaggio più delicato del discorso che questa mattina papa Benedetto XVI ha rivolto ad Ali Akbar Naseri, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. L’Iran ha detto il papa – è una grande nazione che possiede illustri tradizioni spirituali e il suo popolo ha una profonda sensibilità religiosa. La fede nel Dio unico ha quindi proseguito il Papa deve avvicinare tutti i credenti e invitarli a lavorare insieme per la difesa e la promozione dei valori umani fondamentali. Tra i diritti universali, la libertà religiosa e la libertà di coscienza rivestono un posto fondamentale, in quanto sono la fonte delle altre libertà. In questo contesto, il papa ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra credenti di diverse religioni definendola una necessità urgente del nostro tempo, per costruire un mondo più umano e più conforme al progetto di Dio sulla creazione. E’ a questo punto che il Santo Padre ha parlato della comunità cattolica in Iran. I cattolici ha detto – sono in Iran, fin dai primi secoli del cristianesimo e sono sempre stati parte integrante della vita e della cultura della nazione. Questa comunità è veramente iraniana e la sua esperienza secolare di convivenza con i credenti musulmani è di grande utilità per la promozione di una maggiore comprensione e cooperazione. Riguardo quindi alla comunità cattolica iraniana, il Santo Padre ha detto: In questa prospettiva, auguro che un dialogo sincero e fiducioso si sviluppi con le istituzioni del paese per migliorare la situazione delle comunità cristiane e le loro attività nel contesto della società civile. Da parte sua la Santa Sede che per sua natura e missione si interessa direttamente alla vita delle Chiese locali, compierà gli sforzi necessari per aiutare la comunità cattolica in Iran a mantenere vivi i segni della presenza cristiana. Nell’accettare le Lettere credenziali, il Papa ha rivolto un saluto al presidente della Repubblica Mahmoud Ahmadinejad e consegnato un messaggio ai cattolici iraniani: il papa ha detto prega per loro perché mantengano con perseveranza la loro identità cristiana.Sir