Toscana

ISRAELE, PALESTINA E CONGO PER UN FUTURO DI RICONCILIAZIONE

«Lavorare all’unisono, israeliani e palestinesi per la pace. Questo è il messaggio che grazie alla Toscana è stato diramato a tutti. La pace nella nostra regione è interesse del mondo intero». Così Ron Pundak, presidente del Centro Peres per la pace ha reso omaggio alla lunga collaborazione che ha visto e vede la Toscana protagonista in importanti progetti di cooperazione e solidarietà. Pundak li ha ricordati: «Grazie al progetto Saving Children – ha affermato – mille bambini palestinesi l’anno possono essere curati così come sarebbero curati i bambini israeliani. Un progetto che si svolge su basi quotidiane e che fa parte di un processo di riconciliazione». Puntak ha poi elencato i progetti di formazione del personale sanitario, l’attività del Forum per la pace t ra israeliani e palestinesi e infine ha ricordato un’importante esperienza: «Alla fine di una settimana di vacanza trascorsa insieme – ha raccontato – abbiamo visto una cinquantina di bambini israeliani e palestinesi piangere per il dispiacere di dover dividersi. E’ solo un piccolo esempio, che dimostra che possiamo farcela con il dialogo fraterno, senza animosità. E tutto questo grazie alla Toscana e all’entusiasmo e alla determinazione dell’assessore Massimo Toschi».«La Toscana è nel cuore dei palestinesi, ma è anche nel cuore di tutte le città (3 palestinesi e 3 israeliane) che partecipano al progetto Med Cooperation, Gerico, Nablus, Taibeh, Akko, Haifa e Tulkarem. La Toscana è una delle Regioni che più ha aiutato il popolo palestinese, anche attraverso la cura ai bambini». Anche il sindaco di Gerico, Hassan Husseini, ha iniziato il suo intervento alla conferenza di Siena con il pensiero rivolto alla Toscana. Poi ha toccato il tema delle democrazia “appena nata” in Palestina e ha ricordato che l’anno prossimo in Palestina ci sono le elezioni, sia quelle per il Parlamento che per il Presidente. Ha poi ribadito che «i Palestinesi accettano lo Stato israeliano, ma chiedono a Israele di riconoscere uno Stato palestinese nei confini del 1967». Ha concluso chiedendo la cessazione dell’occupazione ed elencando i problemi, anche pratici, che questa comporta. «Gerico – ha detto – è divisa in due e per questo motivo non riusciamo a risolvere nemmeno i problemi della rete fognaria».Omaggio alla Toscana anche da parte di Apollinaire Malu Malu, presidente della Commissione elettorale indipendente della Repubblica Democratica del Congo, «per aver incoraggiato la società civile del Congo a intraprendere un progetto di decentramento in un paese che dopo la guerra civile sta cercando di ricostruire relazioni democratiche». Padre Malu Malu si è soffermato soprattutto il concetto di riconciliazione. «Il problema – ha detto – è non falsificare la storia e accettare la verità. Ma ci sono tanti attori che devono partecipare a questa dinamica: i sopravvissuti di un paese che ha contato 100 milioni di morti, 4 milioni di sfollati, migliaia di mutilati, di donne violentate e che oggi vede la popolazione piegata da una miseria scandalosa. E con i sopravvissuti coloro che sono stati insieme vittime e complici, gli aggressori e gli indifferenti. La riconciliazione – ha concluso – deve insegnare a voltare pagina dalle divisioni del passato verso un futuro condiviso, è un cammino lento e progressivo che esige la purificazione del linguaggio, azioni nuove e coraggiose fuori dai sentieri già battuti». (cs)