Stato di agitazione per i Vigili del Fuoco della Toscana, proclamato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, dopo il fallimento della procedura di conciliazione tentata ieri a Roma. Molto probabile anche una manifestazione unitaria nazionale “per chiedere al Governo di mantenere gli impegni assunti all’indomani del decreto per interventi conseguenti al terremoto”, stanchi solo di “parole, parole, parole”.“Da tempo – spiega in un comunicato Fabrizio Ciuffini, segretario regionale Cisl della Fns – denunciamo le gravi condizioni in cui i Vigili del Fuoco sono costretti a d operare, con dotazioni di personale largamente insufficienti, oltre a dotazioni di mezzi e strumenti inadeguati. Anche in Toscana la situazione non fa eccezione riguardo al livello nazionale, con alcuni Comandi Provinciali che sono in gravissime difficoltà. Dal 6 aprile 2009 tutto si è complicato, perché il drammatico terremoto che ha devastato in Abruzzo, implica la partecipazione costante di circa 350 persone con una colonna mobile permanente. Una attività questa ineludibile, ma che espone oltre misura le attività di soccorso pubblico che i Vigili del Fuoco della Toscana debbono fronteggiare. L’imminente avvio delle attività per il contrasto agli incendi boschivi, caratteristiche di questo periodo estivo, saranno la tipica goccia che fa traboccare il vaso. Il Governo aveva inserito nel Decreto sul terremoto la previsione di assunzione di 600 Vigili del Fuoco, oltre che ad idoneii stanziamenti per adeguare il parco mezzi del Corpo e per adeguare anche le spese per remunerare al personale gli incentivi stipendiali, dovuti da questi sforzi straordinari degli ultimi mesi. “Sorprendentemente quel decreto, proposto dal Governo, – scrive ancora Ciuffini – non ha poi superato l’esame dell’Aula del Senato, facendo iniziare di nuovo tutto l’iter di approvazione. A questo si aggiunga che i segnali che arrivano dalla politica non sono confortanti e da qui il via alla protesta”.