Toscana

ISRAELE-SANTA SEDE; TASSE, NUNZIO: «NIENTE DI ALLARMANTE. NEGOZIATO FISCALE CONTINUA»; L’AMBASCIATA: TUTTO CHIARITO

“Niente di eccezionale. Si tratta di ‘reminder’ che mandano occasionalmente e che poi rientrano. Continuiamo la nostra trattativa. La riunione che si doveva tenere domani è stata sospesa in quanto sarebbe mancato il negoziatore più importante in materia di negoziati fiscali che stiamo esaminando in questo periodo. L’incontro avverrà direttamente il mese prossimo”. Il nunzio apostolico in Israele, mons. Antonio Franco, smonta così il caso del provvedimento israeliano di sequestro di fondi di una istituzione ecclesiastica in Israele. “Non è niente di particolarmente allarmante – dichiara al SIR mons. Franco – e da cui tirare delle conclusioni. Una cosa di routine: periodicamente, quasi ogni anno, viene spedito alle nostre case il reminder del pagamento delle tasse che viene rimandato indietro fin tanto che non si arriva a definire quale sarà il regime fiscale. Stiamo lavorando, niente è concluso, niente si cambia in base all’Accordo fondamentale. A volte arrivano alla stampa notizie che possono sembrare allarmanti per chi non le conosce. Quello che è accaduto è semplicemente un nulla di nuovo”.“Il sequestro di fondi del Ministero dell’Educazione destinati ad alcune istituzioni educative della Chiesa cattolica in Israele non sarà effettuato e la situazione rimane immutata”. Con questa breve nota, diffusa poco fa, l’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede chiude la vicenda relativa alla notizia di un provvedimento di blocco di fondi di una istituzione ecclesiastica in Israele. “E’ stato tutto chiarito. Si è trattato di una delle note tecniche che arrivano di routine. Era già successo altre volte in passato ma senza tutto questo clamore” commenta al Sir padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa che aggiunge: “forse si è trattato dell’iniziativa di qualche funzionario, diciamo così, solerte, che è stata tempestivamente bloccata”.Sir