Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, APPROVATA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE GRAZIE A MAXIEMENDAMENTO

Dopo due sedute fiume, una convocazione ad oltranza per oggi, lunedì 1 giugno, e circa sette ore di dibattito, la proposta di legge relativa all’accoglienza e all’integrazione degli immigrati in Toscana passa con 39 voti a favore e quattro contrari. Al momento della votazione, il centrodestra ha abbandonato l’Aula eccezion fatta dei tre capigruppo e un esponente dell’Udc che hanno scelto di rimanere seduti al loro posto per non far verbalizzare un via libera unanime del provvedimento. Dopo l’approvazione del maxiemendamento che ha di fatto sbloccato una situazione di stallo che rischiava di far slittare il voto a domani, due giugno, e magari oltre, e dopo il via libera al Preambolo, sono iniziate le dichiarazioni di voto sull’articolato. Diciannove interventi in tutto, compreso quello finale del governatore della Toscana, che hanno confermato le posizioni già espresse da maggioranza e opposizione. Di nuovo solo l’impegno, dichiarato da un consigliere di Fi-Pdl ad una verifica trimestrale del cosa accadrà a legge approvata e in vigore. Dal presidente della Regione la precisazione che la Toscana non sarà un Eldorado per i clandestini e ringraziamenti per la coesione e la pazienza dimostrate dalla maggioranza.È stato approvato con 39 voti a favore e 11 voti contrari il “maxiemendamento” alla legge sull’immigrazione presentato dalla maggioranza. Tecnicamente, la modifica è stata introdotta come sub-emendamento di un emendamento all’articolo 6 già presentato e sostituisce l’intero testo di legge dall’articolo 6 al 37, trasformando gli articoli in commi. Poche le novità introdotte, tra le quali la specificazione in vari punti della riserva di determinati servizi e prestazioni ai cittadini stranieri “muniti di regolare permesso di soggiorno” (informazione e assistenza in favore dell’imprenditoria immigrata; attività di assistenza e consulenza del difensore civico regionale). Permane, per tutte le “persone dimoranti” nel territorio regionale, “anche se prive di titolo di soggiorno”, la possibilità di fruire degli “interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali”.I lavori erano ripresi alle 13, dopo l’interruzione di due ore. La richiesta di sospensione era partita dalle fila del centrodestra, per approfondire gli aspetti tecnici e contenutistici dell’iniziativa della maggioranza. Alberto Magnolfi ha definito la presentazione della modifica un “marchingegno che ci trova contrari e contrariati” e “che certo non contribuisce a rendere questa legge migliore”. Roberto Benedetti ha sottolineato che saranno necessarie molte valutazioni su quello che è successo oggi in aula, e che rimane ferma l’opposizione del gruppo a una “legge che dà diritti di cittadinanza a chi non ha diritto”.Sulla stessa falsariga gli interventi di molti altri consiglieri. Maurizio Dinelli ha ribadito i suoi dubbi sulla legittimità del provvedimento così come si è deciso di adottarlo: “Una forzatura sulla forzatura – ha detto – che penalizza soprattutto la Toscana della fascia sociale medio – bassa”. Marco Cellai ha espresso rincrescimento per il modo in cui in aula si è deciso di procedere. “Si è trattato di una scelta arrogante – ha detto Cellai -. Questo modo di operare ha partorito un prodotto che è tutto fuorché una legge, bensì un provvedimento raffazzonato”. Giuliana Baudone ha giudicato “autoritario” l’atteggiamento del presidente del Consiglio in questa occasione e ha paventato un’inapplicabilità della legge così come verrà approvata.Critiche al modo di operare deciso in aula e all’atteggiamento della maggioranza, nonché al contenuto della legge sono venute anche da parte di Angela Notaro e di Rossella Angiolini. Per Rossella Angiolini “è quanto mai raro imbattersi in leggi del genere, con un articolo che contiene decine e decine di commi”. Dissenso alla presentazione del maxiemendamento è stato dichiarato anche da Jacopo Ferri. Alberto Monaci ha invece osservato che l’atteggiamento della maggioranza in aula è sempre stato corretto e che si è deciso di operare nel migliore dei modi, cercando di arrivare all’adozione di una proposta di legge che potrà intervenire efficacemente sulla questione dell’immigrazione. Subito dopo il voto sull’articolo 6 sostituito dal maxiemendamento, Roberto Benedetti ha affrontato la questione del Preambolo alla legge proponendo un nuovo emendamento. Benedetti ha tuttavia chiesto che, a posteriori, si faccia un’adeguata discussione in Ufficio di Presidenza sul fatto che i precedenti sette emendamenti al Preambolo siano stati dichiarati decaduti a causa della presentazione del maxiemendamento globale. Il consigliere ha proposto di sostituire il testo originario con un altro in cui si affermava che l’immigrazione dei cittadini stranieri va governata nel rispetto dei principi di legalità costituzionale e in stretta aderenza con le linee ispiratrici della normativa nazionale, aggiungendo che l’Istituzione regionale deve rifuggire da tentazioni isolazionistiche e da soluzioni che possano vanificare o attenuare la necessaria distinzione tra la posizione giuridica dei cittadini e degli stranieri con regolare permesso di soggiorno rispetto a quella degli stranieri irregolari o clandestini. Anche Alberto Magnolfi, in sede di dichiarazione di voto, ha ribadito che quanto accaduto oggi dovrà essere affrontato nelle sedi opportune. Egli ha parlato di evidenti forzature quando invece sarebbe stato sufficiente accogliere la proposta di rinvio in commissione della legge. Ha inoltre sostenuto che quanto accaduto segnala alla società toscana la rottura di un delicato equilibrio politico-istituzionale e ha confermato l’intenzione di ricorrere al referendum abrogativo, affinché siano i cittadini elettori ad esprimersi su questa legge.L’emendamento presentato da Benedetti è stato in ogni caso respinto a maggioranza.Prima del voto sul Preambolo ha preso la parola Angelo Pollina. Secondo lui, con questa legge, si apre una fase nuova nell’Assemblea regionale. L’iniziativa presa dalla maggioranza per giungere ad una più rapida approvazione del testo di legge, a giudizio di Pollina, rappresenta un vulnus legislativo-normativo, mentre dovrebbe essere proprio la maggioranza ad assicurare che le minoranze abbiano la possibilità di fare il proprio lavoro.Dopo l’intervento di Pollina l’Aula consiliare ha approvato a maggioranza il Preambolo, anche in questo caso con i voti del Centrosinistra, l’opposizione del Centrodestra e nessun astenuto.(cem-s.bar) −