Toscana

LAVORO, IN TOSCANA NEL PRIMO TRIMESTRE 2009 PIU’ LICENZIAMENTI E MENO ASSUNZIONI

Il mercato del lavoro toscano è in fase di contrazione: gli indicatori relativi al primo trimestre 2009 analizzati dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro confermano la tendenza, delineatasi nel 2008 e riferita nel dettaglio dal Rapporto Irpet presentato oggi, di un aggravamento generalizzato, sia sul fronte dell’occupazione che su quello della domanda di lavoro. Cassa integrazione e mobilità in sensibile e costante aumento, con l’ultimo dato di aprile che evidenzia un’accelerazione nel ritmo di crescita della Cassa integrazione, raggiungendo 4 milioni di ore autorizzate complessive. Rispetto a marzo, il dato mensile toscano dice che la Cassa integrazione è aumentata in totale del +85%, derivante da un incremento della gestione ordinaria pari al 54%, e da una crescita della straordinaria del 183%, con incrementi in tutti i principali settori di attività. Complessivamente, nei primi quattro mesi dell’ anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, la CIG toscana è aumentata del +404,2% nella gestione ordinaria (di cui: +726,2% nell’industria e +136,3% nell’edilizia), mentre nella gestione straordinaria l’incremento è stato pari al +101,8%. Rispetto al quadrimestre precedente (periodo settembre-dicembre) si sono riscontrate le seguenti variazioni: + 188,6% per la CIG totale, aumento che è ripartito nel +248,7% per l’ordinaria (+411,7% industria, +81,0% edilizia) e +109,5% per la straordinaria.Le iscrizioni nelle liste di mobilità nei primi tre mesi dell’anno sono indicative dei licenziamenti già operanti nella fase di iniziale esplosione della crisi: rispetto allo stesso periodo del 2008 le iscrizioni alle speciali liste passano da 4.031 a 8.130, registrando un aumento del 98%. A livello provinciale le realtà dove il fenomeno appare più accentuato sono Massa-Carrara (+163%), Siena (+131%), Pisa (+131%). Questo significa, come osserva l’assessore, che i licenziamenti sono aumentati anche in realtà come Siena e Pisa che fino a ieri erano state risparmiate, mentre continua purtroppo il trend negativo di aree come Prato, Pistoia e Arezzo. Fra i settori di attività, i più colpiti risultano costruzioni, industria manifatturiera, servizi di trasporto e magazzino. In calo, solo un poco più contenuto, anche commercio, alberghi e ristoranti. In pratica tengono, sia pure con lievi perdite, soltanto i servizi.Ma il mercato del lavoro registra anche una brusca contrazione della domanda, evidentemente legata alla diminuzione della produzione. A testimonianza di ciò, nel primo trimestre 2009 le comunicazioni di assunzione da parte delle imprese toscane sono diminuite del 18%, con una punta massima nel mese di marzo (-22%). In termini assoluti i dati dei centri per l’impiego segnalano quasi 36 mila assunzioni in meno rispetto ai primi tre mesi del 2008, con il crollo delle assunzioni a tempo determinato (-36%) e una diminuzione netta anche nei contratti a termine (-13%). Le difficoltà occupazionali sono evidenti per entrambi i generi, ma risultano più accentuati per la componente femminile, che nel primo trimestre del 2009 registra una diminuzione di quasi 23mila avviamenti (-23%) contro i 13mila in meno per i lavoratori (-13%). Diminuiscono le assunzioni anche tra i lavoratori stranieri (8.000 in meno, pari a -21%).Questi i sintomi che mostrano come la Toscana sia entrata in pieno nella crisi. I risultati del puntuale monitoraggio effettuato dall’Osservatorio regionale per il servizio lavoro sono stati resi noti dall’assessore all’istruzione, formazione e lavoro nel corso dell’incontro con la stampa a margine del convegno promosso insieme a Irpet per la presentazione del Rapporto sul mercato del lavoro in Toscana 2008 presso la sala conferenze del Monte dei Paschi di Siena. L’assessore ha sottolineato com e, questi indicatori, insieme all’approfondito lavoro presentato da Irpet, consentono alla Regione di avere il polso di una situazione e di calibrare misure e interventi pensati non solo per fronteggiare l’emergenza, ma anche per far uscire la Toscana più forte dalla crisi. Non a caso, fino ad oggi, sono state già messe in cantiere misure che, comprese le risorse per gli ammortizzatori, vedono un investimento complessivo pari a oltre 130 milioni di euro (vedi www.regione.toscana.it, fra le opportunità alla voce lavoro e formazione). Molte di queste sono già operative da tempo e sono state rifinanziate o ricalibrate per fronteggiare l’emergenza. Altre sono nuovissime, come lo stanziamento di 5 milioni di euro per il sostegno al reddito di lavoratori che hanno perso il lavoro e non hanno ammortizzatori sociali e per contributi ai mutui prima casa per coloro che hanno perduto il posto di lavoro o sono in cassa integrazione straordinaria. Dal 4 magg io hanno fatto richiesta di contributo per sostegno al reddito 117 lavoratori. L’impennata della cassa integrazione viene monitorata direttamente dalla Regione per quanto riguarda la Cassa in deroga. Su questo fronte l’assessore ha ricordato che dall’inizio di maggio è la Regione che autorizza direttamente questo ammortizzatore, in base all’accordo firmato con le parti sociali. La Regione sta lavorando da tempo sul duplice fronte del sostegno dei redditi e sulle iniziative in grado di rafforzare il sistema e preparare così le condizioni per un rilancio dell’economia. Dal primo di gennaio, per la prima volta, i lavoratori di tutti i settori produttivi, compresi terziario e servizi, possono accedere alla cassa integrazione straordinaria in deroga. In Toscana solo meno di metà dei lavoratori dipendenti poteva usufruire, a causa dei vincoli della normativa, di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. Grazie a una serie di successivi accordi la Regione ha ottenuto di estendere il meccanismo della cassa integrazione alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti e ad alcuni settori produttivi e a tipologie contrattuali (quali gli apprendisti e i lavoratori in somministrazione) prima scoperti. Con il ricorso alle risorse Fse, una volta ultimato l’approfondimento tecnico con la Ue, la Toscana avrà a disposizione, per il biennio 2009-2010, fino a 175 milioni di euro l’anno per il sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro. Sempre a proposito di ammortizzatori sociali, l’assessore ha preannunciato che il prossimo obiettivo cui si sta lavorando con le parti sociali sarà quello, una volta sbloccate le risorse Ue, di estendere l’istituto della mobilità anche alle imprese dei servizi e del terziario che ancora non possono accedervi. Infine, sul fronte delle crisi aziendali, è stato istituito un fondo per i contratti di solidarietà, volto a favorire soluzioni concordate che comportano una riduzio ne di orario e salario a fronte della possibilità per i lavoratori di mantenere il posto di lavoro. (cs- Barbara Cremoncini)