Toscana

LAVORO, RADICIFIL, LA REGIONE CHIEDE INCONTRO CON AZIENDA

La Regione chiederà un incontro urgente con l’azienda per una puntuale verifica dei problemi che riguardano la Radicifil di Pistoia. L’obiettivo, come ha annunciato l’assessore regionale al lavoro nel corso di una riunione con i rappresentati delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali, sarà non solo quello di comprendere le ragioni che hanno portato all’annuncio, per ora soltanto verbale, della sospensione dell’attività produttiva, ma di ribadire la necessità che vengano tutelati i posti di lavoro di una realtà che rappresenta un punto di eccellenza, anche a livello nazionale, nel settore dei filati sintetici.La proposta ha ricevuto il consenso del vicepresidente della Provincia, dell’assessore alle attività produttive del Comune e dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, dai quali è giunto un apprezzamento per il ruolo che la Regione sta svolgendo nella crisi che riguarda la Ra dicifil e che ha visto anche l’impegno diretto del presidente della Toscana. Così come, da parte di tutti i partecipanti all’incontro di stamani, è stata sottolineata la necessità di mantenere una forte unità tra istituzioni e lavoratori per affrontare questo difficile passaggio.Nell’incontro con i vertici della Radicifil, ha spiegato l’assessore, insisteremo sulle ragioni, forti, che spingono a salvaguardare il polo produttivo di Pistoia del gruppo bergamasco, anche chiarendo la piena disponibilità dell’amministrazione regionale a individuare e mettere in campo le risorse e gli strumenti (sia per quanto riguarda iniziative di formazione del personale, sia per l’accesso a ammortizzatori sociali) che consentano la prosecuzione delle produzioni. Da parte della Regione, ma su questo è stato espresso accordo anche da Provincia, Comune e sindacati, non ci sono pregiudiziali, ha sottolineato ancora l’assessore regionale al lavoro, a valutare anche la possibilità di diversificare le produzioni o a discutere ipotesi di riconversioni. Quello che rimane fondamentale, è stata la conclusione, è mantenere nel territorio pistoiese una realtà produttiva che è sana e ricca di professionalità. (af)