Il Parlamento europeo si è espresso oggi, in chiusura della sessione plenaria, sui negoziati di adesione dei tre paesi candidati: Croazia, Turchia, Macedonia. Per quanto riguarda la Croazia si formula l’auspicio che i negoziati possano concludersi nel 2009, ma in questo senso occorre intensificare la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. L’aula ha respinto alcuni emendamenti sulla restituzione dei beni agli esuli italiani e sulla responsabilità per le foibe da imputare all’ex regime comunista. La maggiore attenzione si è concentrata su dossier aperti con Ankara: le trattative in atto è ribadito nel testo approvato costituiscono il punto di partenza di un processo senza limiti di tempo. Al governo di Erdogan si chiede si rispettare i criteri di Copenaghen, concentrandosi sulle riforme e sul rispetto dei diritti delle donne e delle minoranze. L’Assemblea deplora invece che non sia pienamente rispettata la libertà di espressione e ribadisce la necessità di sviluppare un quadro giuridico affinché tutte le comunità religiose possano operare senza indebite restrizioni, in particolare per quanto riguarda l’istruzione religiosa e la costruzione di luoghi di culto. Per la Macedonia si invita il Consiglio a procedere al più presto per l’avvio dei negoziati.Sir