Toscana

TEATRI STABILI TOSCANI: PROBLEMI DI BILANCIO E DI OCCUPAZIONE, ORCHESTRE AL COLLASSO

“I teatri di tradizione di Pisa, Livorno, Lucca insieme agli Enti locali e alla Regione rispettino i patti e ci garantiscano una degna sopravvivenza” questo il grido d’allarme degli orchestrali per la Lirica Toscana dopo il mancato rispetto degli accordi sindacali e della convenzione stipulata tra i 3 teatri e la Regione Toscana. Gli atti sottoscritti avrebbero dovuto garantire 52 giornate lavorative all’anno per il triennio 2007-2010 all’Orchestra per la Lirica Toscana. Un impegno che finora non è stato rispettato: le giornate lavorative non superano infatti, in media, le 40; così una sessantina di persone si vedono venir meno un’occupazione già precaria di solo 2 mesi all’anno e con retribuzioni ai minimi contrattuali.“E di fronte a questa situazione, nonostante le richieste d’incontro inoltrate e più volte risollecitate, l’assessore Regionale non ci convoca, i Teatri si lamentano per i tagli dei contributi alla cultura e nessuno si assume la responsabilità di verificare i motivi del mancato rispetto di impegni presi né di assumersene di nuovi” afferma la Segreteria Regionale FISTel-Cisl.I Rappresentanti dell’orchestra denunciano in particolare: il mancato rispetto di accordi già sottoscritti a garanzia di una misera occupazione di 2 mesi all’anno (era di 6 mesi prima del crollo di ex Città Lirica) da parte dei teatri di Pisa-Livorno-Lucca, che solo il Festival pucciniano ha rispettato quanto previsto dalla convenzione e l’assenza di una progettualità per il futuro“Assistiamo –aggiunge la FISTel-Cisl toscana- al nostro affossamento e al fallimento di progetti per i quali, per anni, sono stati erogati ingenti fondi pubblici. Non resteremo silenti di fronte alla lenta morte della nostra orchestra che ha operato con i massimi esponenti musicali e che avrebbe dovuto costituire (su progetti approvati anche dalla Regione Toscana) il polo musicale della costa Toscana. Siamo fortemente preoccupati per noi e per le nostre famiglie. Vogliamo ribadire alle Istituzioni che non si aiutano le famiglie togliendogli il lavoro”.La Fistel-Cisl in rappresentanza della quasi totalità dei lavoratori dell’orchestra ridabisce di aver sempre privilegiato la concertazione come metodo per la tutela del personale che rappresenta. Alla luce dei silenzi posti in essere nasce però il dubbio che tali lavoratori debbano essere ignorati e cancellati dal panorama musicale toscano forse perché appartenenti ad una organizzazione sindacale, la Fistel-Cisl, che non è fra gli interlocutori privilegiati. (cs)