Un progetto Caritas per i cristiani vittime del conflitto interreligioso in Orissa, in India, per ricostruire la pace e la vita di tutti i giorni. E’ partito in questi giorni per iniziativa di Caritas India e delle Caritas diocesane colpite, con il sostegno iniziale di 50.000 euro come primo finanziamento da Caritas italiana (che lancerà un appello per 100.000 euro). Il progetto, in tre fasi fino al dicembre 2012, prevede di raggiungere oltre 260.000 persone (cristiane e non), impiegando un budget previsto di 6 milioni e 880 mila euro. I fondi verranno raccolti tramite un appello a tutte le Caritas nazionali, in particolare quelle europee. Ad oggi circa 6000 famiglie non hanno un alloggio perché le loro case sono state distrutte; 5000 famiglie sono nei campi di Khandamal, 10.000 non hanno una alimentazione adeguata. In totale, circa 2 milioni di cristiani sono impauriti e minacciati, dopo l’apice delle violenze avvenute nell’agosto scorso (52 cristiani uccisi dai fanatici indù, 6000 case e 100 chiese incendiate e distrutte). Nella prima fase saranno forniti aiuti di emergenza a 5000 famiglie spiega al SIR Danilo Feliciangeli, dell’ufficio Asia e Oceania di Caritas italiana -, tra cui indumenti invernali, materiali per alloggi temporanei, prodotti alimentari e non. La seconda fase prevede la riabilitazione economica per chi decide di tornare a casa e ricominciare a lavorare. Tutto ciò con l’affiancamento psicologico, per superare i traumi, e attività di sensibilizzazione, anche interreligiose, per la costruzione della pace. L’ultima fase prevede la ricostruzione materiale degli alloggi, ma solo dopo che la situazione sarà tornata alla normalità. L’andamento del progetto, precisa, dipenderà molto anche dalle decisioni del governo centrale e del governo dell’Orissa. Pare che vogliano chiudere i campi degli sfollati al più presto, dando un rimborso e dei materiali per costruire rifugi temporanei. Il progetto sarà realizzato nelle 5 diocesi dello Stato dell’Orissa (Cuttack e Bhubaneswar, Bherhampur, Balasore, Sambalpur e Rourkela) e in 1670 villaggi. Tra le attività previste: campi pubblici di consapevolezza, orientamento di bambini e ragazzi nelle scuole, campi per i giovani e workshop interreligiosi.Sir