I religiosi e le religiose che si trovano nell’area dei combattimenti si sono spostati con altri sfollati da Suthainthirapuram a Irenapalai, dove sperano di essere più al sicuro per la vicinanza di una postazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ed alcuni di loro sono invece andati a Putumattalan, sulla costa: a riferire alla MISNA degli spostamenti dei religiosi è il vescovo di Jaffna monsignor Thomas Savundaranayagam, che ha ricevuto informazioni da sfollati riusciti a scappare dalle zone di combattimento. Il vescovo ha aggiunto che sono ancora una cinquantina tra suore e sacerdoti i religiosi intrappolati nelle zone di conflitto e che tra i 240 feriti, più un centinaio di parenti, che due giorni fa la Croce Rossa è riuscita a trasferire da Putumattalan all’ospedale di Trincomalee ci sono anche tre suore, le cui condizioni non sono gravi. La situazione va peggiorando, perché l’area delle violenze è sempre più ristretta ma resta alto il numero il numero dei civili intrappolati ha detto il monsignor Savundaranayagam, secondo cui a tutto questo “si aggiunge il problema della fame: sono tre settimane che non arriva cibo agli sfollati nella regione di Vanni. Suthainthirapuram e Irenapalai si trovano nei pressi di Puthukkudiyiruppu, il cui ospedale è stato colpito da più attacchi di artiglieria, il 1 e 3 febbraio scorsi, che hanno provocato almeno 11 morti e 30 feriti. Religiosi che hanno parlato nei giorni scorsi con le consorelle nell’area, confermano alla MISNA le difficoltà incontrate da coloro che cercano di uscire dalle zone di conflitto, ostacolati dai bombardamenti e dai ribelli tamil. Secondo fonti militari, nell’ultimo mese sono 22.000 (35.000 secondo altri dati) i civili che hanno raggiunto le zone controllate dal governo, mentre 100.000 civili resterebbero nelle aree dei ribelli. E’ ripresa oggi, inoltre, la missione di salvataggio del resto dei pazienti dell’ospedale bombardato e trasferiti a Putumattalan: stamattina un altro battello sotto le insegne del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) ha raccolto almeno 160 pazienti più loro parenti ed ora si sta avvicinando a Trincomalee conferma alla MISNA la portavoce dell’Icrc Sarasi Wijeratne. La rappresentante dell’organizzazione umanitaria riferisce che da un mese nessun aiuto umanitario, cibo o forniture mediche, è potuto arrivare nella regione di Vanni, dove la buona parte della popolazione, più volte sfollata da un luogo altro negli ultimi due anni di operazioni militari, dipende completamente dall’aiuto esterno; Wijeratne ha definito la situazione umanitaria critica. L’esercito afferma di essere vicino alla vittoria totale sulle Tigri per la liberazione della patria tamil (Ltte) che ora sono strette in un territorio di meno di 100 chilometri quadrati nel distretto di Mullaitivu, ma molti si interrogano sul futuro degli sfollati tamil e se la pace, ottenuta senza un accordo politico, sarà duratura.Misna