Sono state almeno tre questa notte le incursioni dell’aviazione israeliana nel settore centrale e meridionale della Striscia di Gaza: lo hanno riferito diversi testimoni, poche ore dopo la minaccia del governo di Tel Aviv di una reazione sproporzionata al lancio di razzi dalle zone di confine della regione palestinese. Nel centro della Striscia i caccia F-16 di Israele hanno bombardato un commissariato di polizia; nei pressi di Rafah, a pochi chilometri dal confine con l’Egitto, sono stati colpiti diversi tunnel utilizzati dalla popolazione di Gaza soprattutto per garantirsi beni di prima necessità da oltreconfine. Confermati dalle forze armate di Israele, i raid sono stati preceduti da centinaia di telefonate nelle quali si chiedeva ai residenti di Rafah di abbandonare subito le loro case. A minacciare una risposta sproporzionata al lancio di razzi da parte dei militanti palestinesi è stato il primo ministro Ehud Olmert. Ieri i circa 10 missili caduti nel sud di Israele hanno causato tre feriti, due soldati e un civile. Incursioni aeree e violenze seguono una guerra di 22 giorni, nel corso della quale sono stati uccisi più di 1300 palestinesi. I tentativi di trasformare il cessate-il-fuoco’ in una tregua meno instabile si scontrano con molti ostacoli: Chris Gunness, portavoce dell’ente dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi (Unrwa), ha detto che Israele continua a bloccare l’ingresso nella Striscia persino di alcuni camion che trasportano materiale didattico per le scuole elementari.Misna