(Daniele Rocchi – inviato Sir a Gerusalemme) – Quella appena trascorsa è stata, forse, la notte peggiore da quando è scoppiata la guerra. A causa delle bombe molte persone hanno dovuto lasciare le loro case e fuggire senza poter prendere nulla. Ci sono moltissime persone che ora vagano nelle strade. I soldati israeliani sarebbero un po’ dovunque. A parlare è il parroco di Gaza, padre Manuel Musallam, che al Sir racconta la tragedia di questa terra e della sua gente. La situazione – dichiara – peggiora di ora in ora. Come si sa manca elettricità, cibo, acqua e medicinali. Alcune famiglie cristiane che stanotte hanno avuto la casa distrutta hanno trovato accoglienza presso amici e parenti. Poco fa sono stato raggiunto da alcune telefonate di persone che non hanno di che mangiare e dove rifugiarsi. Negli ospedali si fa fatica a curare i feriti, le ambulanze hanno difficoltà a muoversi tra macerie e gente in fuga. Nei locali della scuola abbiamo dovuto razionare la benzina per il generatore che serve a far funzionare un forno dove molti vengono a cuocere il pane. Circa la possibilità che Hamas possa accettare già nella giornata odierna una tregua, notizia circolata già ieri sera, il parroco invoca prudenza in quanto ci sono delle condizioni da rispettare. Ora spetta a Israele. Solo dopo si potrà parlare di possibilità di una tregua. La testimonianza di padre Musallam giunge nel momento in cui a Gerusalamme i vescovi Usa e Ue del Coordinamento per la Terra Santa stanno presentando un comunicato in cui chiedono un immediato cessate il fuoco.Sir