Toscana

STRISCIA DI GAZA, ABU MAZEN DAL CAIRO LANCIA APPELLO PER FINE COMBATTIMENTI

Dopo il no di Israele e Hamas alla risoluzione Onu per cessate il fuoco, le speranze della comunità internazionale sono tutte riposte sull’iniziativa diplomatica dell’Egitto. Oggi al Cairo il presidente egiziano Mubarak ha incontrato il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, che ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco immediato, ha ammonito Israele ad accettare il piano egiziano e si è detto favorevole al dispiegamento di un contingente internazionale all’interno alla Striscia di Gaza. A raffreddare l’idea è intervenuto però il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, secondo cui finora non ci sono state iniziative concrete per l’allestimento di una forza multinazionale nell’area. Nella capitale egiziana sono giunte anche due delegazioni di Hamas che domani dovrebbero comunicare la valutazione sull’iniziativa franco-egiziana per il raggiungimento di una tregua definitiva. In realtà, secondo le indiscrezioni riportate dal britannico Times, le diplomazie starebbero lavorando per permettere il ritorno a Gaza dell’Anp e l’invio di osservatori internazionali. Sul terreno intanto sono in corso, per il quarto giorno consecutivo, le tre ore di tregua per consentire la distribuzione di beni di prima necessità da parte dell’Onu che ha ripreso l’intervento umanitario. Per l’intera notte e anche questa mattina sono proseguite però le incursioni aeree israeliane su ogni settore della Striscia: una quarantina i raid che hanno preso di mira postazioni missilistiche, arsenali e tunnel per il contrabbando di armi. Combattimenti si sono segnalati anche a terra, e si registra la presenza dei soldati israeliani alla periferia di Gaza City. Continua anche il fitto lancio di razzi sul sud dello Stato Ebraico. Il bilancio di questa prima parte del 15.mo giorno dell’operazione “Piombo fuso”, parla di quindici miliziani di Hamas e otto civili palestinesi rimasti uccisi e cinque soldati israeliani feriti. Oltre 800 le vittime dall’inizio dell’offensiva.  (Fonte: Radio Vaticana)