L’incoraggiamento a concrete iniziative per una riconciliazione interpalestinese”, ovvero tra Hamas e Fatah, costituisce uno dei punti più significativi della Risoluzione 1859 che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato poche ore fa – con la sola astensione degli Stati uniti e 14 voti favorevoli – dopo quasi due settimane di negoziati e tentativi andati a vuoto. Come previsto la risoluzione chiede un immediato cessate-il-fuoco, duraturo e pienamente rispettato propedeutico a un totale ritiro dei militari israeliani dalla Striscia di Gaza, e l’urgente ripresa degli aiuti umanitari, impediti, ridotti o sospesi dalle ultime due settimane di guerra e ieri dall’uccisione di due dipendenti dell’Unrwa, l’orgamismo Onu per l’assistenza ai rifugiati e profughi palestinesi. Il documento, l’ultimo di una folta e per lo più inapplicata serie mediorientale che comincia nella primavera di 60 anni fa – includendo una serie di appelli e inviti in più direzioni e sui comportamenti delle parti in causa – “invita a rinnovati e urgenti sforzi delle parti e della comunità internazionale per pervenire a una pace globale basata sulla visione di una regione dove due stati democratici, Israele e la Palestina, vivano fianco a fianco in pace, all’interno di frontiere sicure e riconosciute” . Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha già convocato il Consiglio di difesa’ per esaminare la risoluzione e decidere se attuare la tregua o continuare le operazioni militari a Gaza che, al principio del 14° giorno di incursioni e invasione terrestre hanno fatto, secondo i dati citati dall’Onu nella notte, 758 vittime palestinesi tra cui 257 bambini e 56 donne oltre a of 3100 feriti (1080 bambini e 452 donne). A cui andrebbero aggiunti una famiglia di sei persone e altri cinque o sei cittadini di Gaza uccisi nelle ultime ore. Sono 11, inclusi tre civili, le vittime israeliane dello stesso periodo. Sono continuati anche, sia pur senza conseguenze apprezzabili, i lanci di razzi da Gaza verso Israele. E in Cisgiordania, per il venerdì, giorno di preghiera per i musulmani, sono state rafforzate, soprattutto a Gerusalemme, tutte le misure di sicurezza. Sul cielo di Gaza anche stamattina, come nelle ultime due settimane, si levano alte colonne di fumo…Misna