Azioni concrete, che diano il segno «di un impegno fattivo a favore della popolazione coinvolta»: è quanto il presidente Claudio Martini auspica in una lettera al ministro degli Esteri Franco Frattini sulla crisi di Gaza. Il presidente della Regione ha inviato anche altre missive sullo stesso tema, una al presidente dello Stato d’Israele Shimon Peres e una terza al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.In particolare Martini esprime il proprio apprezzamento per l’iniziativa del ministro Frattini di coinvolgere le Regione in un’iniziativa umanitaria e sanitaria per i bambini ed i civili di Gaza. I rappresentanti delle Regioni (per la Toscana sarà presente l’assessore Massimo Toschi) saranno lunedì prossimo a Roma ad un incontro operativo con il ministro. La Toscana, del resto, è già da tempo impegnata proprio su questo terreno con Saving Children, il progetto di cui è capofila, cofinanziato dal ministero degli Esteri, per la cura negli ospedali israeliani dei bambini palestinesi non altrimenti curabili nelle strutture sanitarie della West Bank. «La giunta regionale prosegue il presidente ha anche stabilito nell’ultima riunione del mese di dicembre di mettere a disposizione ulteriori cento mila euro per potenziare questo progetto e poter così curare anche i bambini feriti a Gaza. Lavorare per un Medio Oriente di pace, secondo il disegno di due popoli e due Stati, significa anche curare i feriti di Gaza e promuovere prospettive di riconciliazione, di progresso umano e civile, di sicurezza per palestinesi e israeliani».La rapida messa in campo di una forza di interdizione che garantisca la pace a Gaza e la sicurezza delle città israeliane è l’auspicio che il presidente Martini formula nelle altre due lettere. Saving Children, ricorda tra l’altro Martini al presidente israeliano Peres «non è solo un progetto di emergenza sanitaria, ma contiene in sé un grande disegno di riconciliazione con l’obiettivo di contribuire a curare la vera malattia del Medio Oriente: l’odio tra i due popoli. Il presente e il futuro del Medio Oriente non sta né nella guerra, né nel terrorismo. Mai come oggi c’è bisogno di politiche di riconciliazione. E, per questo, non possiamo rimanere prigionieri del terrore che rischia di imporre a tutti l’agenda della politica. Per costruire il futuro del Medio Oriente bisogna percorrere altre strade. E oggi l’entrata militare a Gaza rischia, nel medio periodo, di seminare una quantità di odio difficilmente misurabile, con conseguenze incalcolabili per il futuro di tutta l’area. E’ evidente a tutti che l’integralismo di Hamas costituisce una minaccia e un pericolo non tollerabile. Ma tutto ciò non libera Israele dalle responsabilità verso i bambini e la popolazione civile palestinese». La Toscana, conclude il presidente è a disposizione «per ogni ulteriore iniziativa di pace e di riconciliazione». «L’entrata a Gaza dell’esercito israeliano scrive poi Martini al presidente Abu Mazen – punta ad una soluzione militare a fronte dell’assurda strategia messa in atto da Hamas. E’ nei fatti che l’integralismo di Hamas rappresenta una minaccia intollerabile. Ciò non esime però Israele dalle sue responsabilità verso la popolazione di Gaza. Il risultato è una catastrofe umanitaria dalle dimensioni sempre più gravi. La Toscana è solidale con le vittime di Gaza, con i bambini innocenti, con la popolazione, con tutti quelli che pagano un prezzo intollerabile di sofferenze. L’unica soluzione per il fu turo del Medio Oriente è una politica di riconciliazione che tagli le radici del terrorismo ed offra progetti, speranze, sviluppo e sicurezza al popolo palestinese e a quello israeliano. La pace è la politica realistica di cui c’è bisogno, oggi più che mai: è la svolta che attendiamo da troppo tempo. Il governo della Regione Toscana conclude Martini – apprezza da sempre la Sua saggezza nella ricerca di una politica di pace, riconciliazione e sviluppo civile e umano. Siamo pronti a collaborare ad ogni iniziativa che Lei ritenga utile per perseguire questi obiettivi».(cs -Susanna Cressati)