L’attacco di Israele è stato sproporzionato. Era nell’aria una risposta militare, ma non di questa entità. Non ci aspettavamo una reazione così dura. Non possiamo andare avanti in questo modo. Siamo stanchi abbiamo bisogno di pace e di serenità. Tutti, palestinesi e israeliani, hanno bisogno di vivere nella pace. La soluzione militare non è quella giusta, ricomincerà un periodo contrassegnato dalla guerra e da forti tensioni: lo ha detto all’Osservatore Romano il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Fouad Twal, a margine dell’incontro avvenuto stamani con il presidente di Israele, Shimon Peres e il ministro dell’Interno, Roni Bar, a cui hanno partecipato anche i capi religiosi di tutte le confessioni cristiane presenti in Terrasanta. Noi abbiamo manifestato il nostro disappunto scrive ancora il quotidiano della Santa Sede citando Twal ma loro difendono la loro posizione. Non so quando finiranno gli attacchi militari, ma così non si può andare avanti. Non si possono bombardare interi villaggi con donne e bambini inermi. La soluzione militare non è la strada da intraprendere. Chiediamo il cessate il fuoco e il ripristino dei negoziati. Penso che la Lega araba possa dare un contributo per porre fine alle ostilità da entrambe le parti. Poi, il Patriarca di Gerusalemme ha ricordato il clima di festa e di serenità del Natale: Eravamo riusciti a trascorrere un Natale diverso, tutti insieme attorno alla culla di Gesù, ma purtroppo questo momento è durato un attimo. Il Patriarca ha poi ricordato l’omelia pronunciata durante la messa di Natale e definita parole al vento. Ho detto che la pace è un diritto per tutti gli uomini, è pure la soluzione a tutti i conflitti e a tutte le controversie. La guerra non produce la pace. Il pianto delle vedove e dei bambini si mescola con il rumore dei cannoni e dei mitra, ci spezza il cuore e rompe il silenzio della grotta e della culla. Eppure abbiamo un gran bisogno di calma, di silenzio! La pace sia su Betlemme e su tutti gli abitanti della Terra Santa. La pace sia su tutti coloro che cercano la pace. Adesso, l’odio e la sfiducia rischiano di prendere il sopravvento tra la popolazione. Dobbiamo avere l’umiltà di sederci attorno a un tavolo e di ascoltarci l’uno con l’altro, solo così si può arrivare a una soluzione. Siamo stanchi di questa situazione abbiamo bisogno della pace ha concluso monsignor Twal. Anche l’Arcivescovo Antonio Franco, Nunzio Apostolico in Israele, si è detto sorpreso dalla reazione israeliana. Stiamo vivendo un clima di forte tensione. Occorre al più presto arrivare ai negoziati per porre fine definitivamente alle nuove ondate di violenza nella Striscia di Gaza. L’appello di Benedetto XVI ha sottolineato il nunzio apostolico è l’ennesima richiesta di un cessate il fuoco, e il sentimento comune della Chiesa è che prevalga la moderazione.Misna