Il Piano agricolo regionale (Par) 2008-10 è stato approvato a maggioranza dall’aula del Consiglio regionale, contrario il voto del centrodestra. Come illustrato all’aula dal presidente della commissione Agricoltura, Aldo Manetti, il Par, si presenta come lo strumento di programmazione finanziaria del settore agricolo, accorpando numerosi piani, programmi e interventi settoriali. Il Piano riserva 78,47 milioni di euro (49,16 per il 2009, 32,27 per il 2010) al settore, allo scopo di innovare e ammodernare le aziende agricole nel rispetto della sostenibilità ambientale. Il finanziamento previsto – ha specificato il presidente Manetti – è stato attuato attraverso le risorse provenienti dai capitoli di spesa già assegnati all’area Politiche per lo Sviluppo rurale. Le risorse si aggiungono a quelle già previste dai tre grandi atti di programmazione, il piano di sviluppo rurale, il piano forestale e il fondo europeo per la pesca. Undici gli obiettivi specifici, quaranta le misure o azioni concrete del Par, che costituisce uno strumento per definire e concretizzare le politiche economiche agricole e di sviluppo rurale indicate nel Piano di sviluppo rurale e nel Dpef. Si tratta di uno strumento di grande semplificazione ha chiarito Manetti che, indicando i primi effetti dell’adozione del Par ha anche precisato gli interventi sul provvedimento a seguiti al lavoro svolto in Commissione: un rafforzamento del ruolo del Consiglio nella fase di attuazione (vi sarà una informativa preventiva alla Commissione consiliare dello schema di deliberazione attuativa perché lo stesso organismo consiliare possa esprimere eventuali osservazioni); e l’inserimento tra gli obiettivi del Piano relativi alla filiera zootecnica, del particolare riferimento alle aree svantaggiate o in momentanea difficoltà e alle isole minori. Tra le misure introdotte dalla Commissione anche il coinvolgimento del Consiglio con informazioni periodiche sui punti più rilevanti.L’aula ha approvato anche un ordine del giorno collegato alla deliberazione di adozione del Par presentata dalla maggioranza (primo firmatario Virgilio Simonti, Pd). Con l’ordine del giorno si impegna la Giunta a rappresentare a governo e parlamento la necessità di procedere ad una integrazione delle norme in corso di approvazione in materia di interventi urgenti per l’agricoltura. In particolare per disposizioni che assicurino repentinamente il reintegro totale delle risorse tagliate al comparto agricolo e delle entità delle risorse stanziate dalla Finanziaria 2008 per la realizzazione del piano irriguo nazionale. Il recupero di una politica sulle agrienergie realmente funzionale alla riduzione anche per il comparto agricolo della dipendenza delle fonti di approvvigionamento ad alto impatto ambientale; l’attivazione di misure di sostegno al credito delle imprese agricole; la predisposizione di una fiscalità di vantaggio. Il senso dell’ordine del giorno è stato spiegato da Simonti, che ha sottolineato come si tratti di un atto con cui si cerca di mettere in evidenza le difficoltà del comparto agricolo sottolineando gli interventi realizzati in Toscana e le risorse destinate, a dimostrazione che In Toscana c’è l’idea, la strategia di come intervenire in agricoltura. Piero Pizzi (Fi-Pdl) ha osservato, motivando il voto contrario all’ordine del giorno di maggioranza, che in esso non è contenuta a una sola riga di criticità sull’agricoltura toscana. Dichiarando la disponibilità a un confronto politico, Pizzi ha ribadito però il no all’opposizione ideologica. Voto contrario dichiarato anche da Roberto Benedetti (capogruppo An-Pdl).Respinta con il voto contrario della maggioranza la mozione presentata dal Pdl In merito alla crisi dell’agricoltura toscana collegata al Piano agricolo Regionale. La mozione impegnava la Giunta, tra l’altro, all’adozione di provvedimenti a favore dei prodotti agricoli toscani, ad interventi per rendere riconoscibile in ogni filiera la toscanità, la revisione urgente delle norme regionali che creano pensanti svantaggi competitivi alle aziende toscane. Lo scioglimento delle agenzie regionali Arsia e Artea. Pizzi ha chiesto che, al di là del voto, si lavori comunque per la soluzione ai problemi indicati, che sono importanti, raccomandando attenzione ai colleghi. Ha quindi anticipato che proporrà alla Commissione agricoltura di approfondire alcune delle questioni sollevate nella mozione. Il piano agricolo regionale è un piano dai buoni propositi che non semplifica e non prevede strumenti atti a intraprendere politiche di semplificazione e di risparmio. È quanto ha dichiarato Angela Notaro (An-Pdl), secondo la quale la Giunta regionale dovrebbe attivarsi subito a predisporre uno specifico piano straordinario di investimenti che dia sostegno all’agricoltura toscana partendo anche dalle infrastrutture, nota dolente delle scelte di questo governo toscano.Per Giancarlo Tei, (Ps), occorre apprezzare il fatto che qui si parla di destinare milioni di euro che vanno ad implementare i finanziamenti europei: una scelta politica altamente significativa, di cui bisogna dar atto a presidente e Giunta regionale. Tei ha rilevato le grandi difficoltà del comparto agricolo presenti a livello nazionale, tra cui l’applicazione dell’Ici ai fondi rurali, e la fiscalizzazione degli oneri sociali in scadenza al 31 dicembre prossimo. Ha chiuso il suo intervento citando la questione aperta a livello comunitario della Par e per le grandi infrastrutture: E’ giusto che al Giunta faccia sentire la sua voce a livello ministeriale. Piero Pizzi (Fi-Pdl) ha ribadito di avere più volte chiesto, nel tempo, un documento unitario sull’agricoltura. Oggi, nella discussione sul Par, è stato presentato un documento tecnicamente valido, che attende però la fase attuativa perché è lì che verificheremo la volontà reale di procedere verso obiettivi di semplificazione. Citando i dati Irpet sull’agricoltura toscana un’analisi che è indica di sofferenza dell’agricoltura in Toscana restano problemi che attendono risposta da parte della Regione.Nicola Danti (Pd) ha espresso soddisfazione per il Par presentato al voto sia per l’importo finanziario, sia perché, assieme agli altri piani, si completa il quadro degli interventi in campo agricolo in Toscana. Apprezzamento anche perché si vanno a prevedere interventi non previsti dalla legge comunitaria, dando agli agricoltori toscani molte opportunità. Tra gli aspetti sottolineati il tema della filiera corta, quello delle agro-energie e gli obiettivi di semplificazione amministrativa.Anche Mario Lupi (Verdi) ha apprezzato il lavoro svolto dalla commissione e dalla Giunta, soffermandosi su alcune questioni ritenute di particolare valore: il tema del biologico poteva essere messo più in luce, in questo senso l’azienda di Alberese può essere considerata come un modello. Tra i temi importanti anche la sicurezza sul lavoro e l’uso del biologico nell’allevamento degli animali.Virgilio Simonti (Pd), vicepresidente della commissione Agricoltura, ha chiarito come con il Piano si pongano le condizioni per un quadro di risorse e interventi che dimostrano che in Toscana c’è un’idea di strategia su come intervenire in agricoltura, mettendo in luce anche l’ampia possibilità di convergenza e l’interlocuzione portata avanti in questi mesi con il mondo agricolo. Un punto che il vicepresidente ha sottolineato anche con riferimento all’ordine del giorno presentato dalla maggioranza (primo firmatario proprio Simonti), inteso coma assunzione di responsabilità e di lavoro da fare, ricercando il confronto e il dibattito. Per il governatore Claudio Martini il dibattito ha ampliato il confronto già avviato in Commissione, ma con accenti diversi tra le mozioni. Il presidente della Giunta ha parlato di un confronto utile, citando le parole di Pizzi, che aveva richiamato la disponibilità mostrata da tutta la Commissione agricoltura a far arrivare il Piano al voto di oggi. Ha quindi ringraziato sia il presidente della commissione sia l’opposizione, che hanno collaborato perché le diverse opinioni in merito non impedissero la disponibilità di risorse per i nostri agricoltori e le nostre aziende. Risorse che saranno a disposizione dal 2009. Martini ha richiamato gli impegni presi in Commissione (l’informazione preventiva alla Commissione ogni volta che ci saranno decisioni significative, in fase di attuazione del Piano, riferite all’allocazione di risorse), e la necessità di perseguire il confronto sui temi in discussione, superando la fase primordiale del confronto. Bisogna guardare alla Politica agricola comunitaria: Siamo alla vigilia della discussione su politiche che condizionano al 90 per cento le nostre cose: si tratta di vedere come il Paese le recepisce e come la Toscana le applica. Il governatore ha concluso ribadendo l’intenzione di sviluppare la discussione anche con l’opposizione. (Cam)