Il primo ministro Somchai Wongsawat ha dichiarato lo stato di emergenza nei due aeroporti di Bangkok occupati da migliaia di dimostranti anti-governativi. La decisione, che ha la particolarità di applicare una legge speciale a luoghi specifici, è stata annunciata al termine di una riunione d’emergenza del governo convocata a Chiang Mai, 600 chilometri a nord della città, per valutare la strategia da adottare di fronte alle proteste che da oltre due giorni paralizzano la capitale. Lo stato di emergenza autorizza l’intervento dell’esercito per motivi di sicurezza e sospende i diritti civili. Il governo non intende far del male a nessuno ma cercare di prendere l’intero paese in ostaggio è sbagliato – ha detto Wongsawat in un discorso alla nazione nel quale ha precisato che non vuole fare ricorso all’uso dell’esercito e con questi provvedimenti cercheremo solo di facilitare il lavoro della polizia e ristabilire l’ordine. Da parte dei manifestanti, guidati dal movimento di opposizione Alleanza del popolo per la democrazia’ (Pad), sono giunte dichiarazioni di resistenza alle leggi d’emergenza: Siamo nel momento più delicato della nostra battaglia per la democrazia – ha detto Chamlong Srimuang, uno dei capi del Pad chiedo ai nostri seguaci di non farsi prendere dal panico. Secondo le autorità aeroportuali (Aot) l’aeroporto di Suvarnabhumi rimarrà chiuso almeno fino a sabato alle 18 locali (le 12 in Italia) mentre quello di Don Mueang lo sarà almeno fino a venerdì. Il ministro del turismo ha annunciato che La Thai Airways provvederà a fornire voli per Singapore o la Malesia da dove i turisti potranno poi imbarcarsi su aerei che li riporteranno nei rispettivi paesi.Misna