Toscana

LIBERTÀ RELIGIOSA: MONS. MIGLIORE (ONU), «OCCORRE SAGGIA E LUNGIMIRANTE VOLONTÀ POLITICA»

“Un saggio rispetto della libertà religiosa di ogni persona e gruppo di credenti rientra nelle regole indispensabili per assicurare un clima di pacifica coesistenza e cooperazione. È un impegno non solo per i Governi, ma per tutta la società civile, per ogni individuo e, in particolare, per le stesse comunità religiose”. È quanto ricorda mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, in un’intervista al SIR sul tema della libertà religiosa, al centro anche di un suo recente intervento alla 63ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per l’arcivescovo, “è la globalizzazione stessa che ha portato alla ribalta l’urgenza del rispetto della libertà religiosa. Persone e popolazioni di cultura, tradizioni, religioni diverse s’incontrano, interagiscono in mille modi”. Mons. Migliore spiega che i documenti base del diritto internazionale offrono “una definizione concettuale” della libertà religiosa e “meccanismi validi per l’attuazione e la vigilanza”. “Tuttavia, è poi questione di volontà politica. Se in passato molti si erano convinti che la religione non è altro che oppio dei popoli, l’evidenza oggi la mostra come vitamina dei poveri”, con “una rilevanza sociale non indifferente”. Per questo “occorre saggia e lungimirante volontà politica per non lasciarla strumentalizzare in alcuna direzione”.Tre, secondo mons. Migliore, “le questioni di urgente attualità” circa la libertà religiosa, evidenziate anche nell’intervento all’assemblea generale dell’Onu. Anzitutto, sintetizza al SIR, “il clima di vera persecuzione verso alcune comunità cristiane”. In secondo luogo, nell’attuale “congiuntura” occorre rilevare come “il discorso sulla diffamazione delle religioni, che occupa molto spazio all’Onu, rischi di stornare l’attenzione e la preoccupazione dalla tutela delle persone e dei gruppi religiosi per circoscriverla alla difesa di simboli e concetti di vita”. Questi, spiega l’arcivescovo, “vanno certamente protetti”, ma “la via più rapida per conseguire questa tutela” sta proprio nell’“applicare dappertutto e verso tutti i credenti e i gruppi religiosi la piena libertà di religione”. Infine, occorre ricordare che compito dell’Onu è “discutere, spiegare e affinare il concetto di libertà religiosa, predisponendo meccanismi di monitoraggio e vigilando a che ogni Stato si adoperi per una piena attuazione dei suoi impegni”. A proposito della scarsa attenzione dell’opinione pubblica internazionale verso le violenze patite dai cristiani, l’osservatore della Santa Sede ricorda che “nella visione cristiana i titolari dei diritti umani sono la persona, la comunità, la società”, secondo una convinzione che non si presta a perseguire “ciò che è politicamente corretto o conveniente”.Sir