Toscana

CRISTIANI IN INDIA: P.TORRIANI (MISSIONARIO PIME), «TEMIAMO ATTACCHI ANCHE A MUMBAI»

Un’altra donna cristiana è stata uccisa ieri in Orissa e altre 300 case bruciate, mentre le autorità dello Stato, in seguito a queste nuove violenze, hanno imposto il coprifuoco notturno e diurno nel distretto di Kandhamal. Così salgono a 60 i cristiani uccisi dai fondamentalisti indù dal 23 agosto ad oggi, 18.000 i feriti e oltre 50.000 persone in fuga, mentre le violenze si stanno diffondendo in altri Stati indiani, perfino in Karnataka e Kerala, dove storicamente c’è sempre stata armonia tra le religioni. Anche la comunità cristiana di Mumbai “è preoccupata – spiega al Sir padre Carlo Torriani, missionario del Pime da 40 anni tra i lebbrosi a Mumbai – perché è apparsa la notizia che in un sobborgo di Mumbai si siano incontrati gli attivisti radicali della Rashtrya Swayam Sevak Sangh, per programmare attacchi qui nel Maharastra, che finora si è salvato. C’è il rischio che tenteranno di fare qualcosa anche da noi, nonostante il dialogo interreligioso qui funzioni bene”. P. Torriani condivide la posizione dei vescovi indiani espressa in una lettera del 26 settembre scorso, secondo i quali le violenze contro i cristiani sono “una strategia organizzata”. “Ciò che è accaduto in Orissa può essere spiegato da fattori sociali, ossia l’antagonismo tra tribali fuori casta, perché alcuni usufruiscono di concessioni del governo e altri no – dice -. Inoltre i cristiani istruiti nelle scuole non sono più disponibili ad essere sfruttati dai padroni”. Ma la diffusione delle violenze negli altri Stati indiani, spiega il missionario, significa che “c’è un risvolto politico. L’anno prossimo ci saranno le elezioni nazionali e i fondamentalisti indù, che sono un po’ la longa manus del Bharatiya Janata party (Bjp), vogliono creare un clima di paura in modo che la gente voti per loro”. I vescovi indiani nella loro lettera hanno anche accusato il governo centrale di “apatia e inazione”. P.Torriani conferma che “in un certo senso si fa finta che il problema non esista e anche sulla stampa nazionale non se ne parla molto”. In questo modo, commenta, “i fondamentalisti stanno avendo buon gioco, perché il risvolto politico di tutto ciò è di imbarazzare Sonia Gandhi. Perché lei è italiana ed è già stata accusata di essere “la spia del Vaticano””. A suo avviso “sarebbe importante, a livello politico, una pressione da parte dei governi europei che scuotesse il governo indiano, per avere un’inchiesta sulle cause delle violenze e dare una ricompensa a quelli che hanno sofferto. Ma finora c’è stato poco o nulla”.Sir