Toscana

INDIA, ORISSA: UNA GIORNATA SENZA ATTACCHI, PRIMI PASSI VERSO RICONCILIAZIONE

“Sembra che la crisi stia rientrando: da ieri sera non stati riportati altri attacchi. La gente è ancora spaventata ma speriamo che si cominci a vedere la fine delle violenze”: dice alla MISNA padre Alphonce Toppo, segretario del vescovo di Sambalpur. Oggi in gran parte del distretto di Kandhamal il coprifuoco è stato revocato dalle otto di mattina alle sei di sera mentre resta in vigore per la notte; in otto città del distretto, dove la situazione è ancora tesa, il coprifuoco resta invariato. Iniziano lentamente a tornare le migliaia di persone, cristiani e non, fuggiti nella foresta a causa delle violenze : “Circa 5000 sfollati sono stati portati in campi di accoglienza nella zona di G. Udaygiri” dice il religioso citando una località 20 chilometri a nordest di Cuttak; il campo è sotto la protezione della polizia e sono stati inviati sul posto magistrati per raccogliere testimonianze. Migliaia di altri sfollati restano ancora nascosti nella fitta foresta e la polizia conferma la difficoltà di raggiungere questi sfollati e portarli indietro. Le forze dell’ordine hanno inoltre fatto sapere di aver arrestato 143 persone dall’inizio delle violenze sabato scorso; secondo dati raccolti dalla Conferenza episcopale indiana sarebbero 14 finora le vittime delle violenze per mano di gruppi di estremisti indù-nazionalisti. Fonti di stampa locale riferiscono dei primi passi per creare “comitati di pace” nei villaggi e riconciliare la popolazione: a Phulani si sono incontrati i rappresentanti di differenti organizzazioni e comunità insieme con funzionari amministrativi e della sicurezza; è stato deciso di fare affidamento sulle donne per la riconciliazione, coinvolgendo volontarie delle organizzazioni educative indiane Asha e Anganwadi e delle assemblee dei villaggi (panchayat); padre Toppo riferisce che simili iniziative saranno prese il prima possibile anche dalla comunità cristiana. Intanto, per ragioni organizzative, è stata rimandata a domani la riunione prevista per oggi di tutti i capi religiosi cristiani, indù e musulmani a Sambalpur. Oggi per solidarietà con le vittime dell’Orissa sono rimaste chiuse 45.000 tra scuole ed università in tutta l’India gestiste dalla Chiesa cattolica e dalle chiese protestanti e frequentate da studenti di tutte le religioni e condizioni sociali. A New Delhi alcune migliaia cristiani hanno marciato pacificamente fino all’ufficio del governatore dello Stato dell’Orissa presso la capitale protestando contro le violenze; simili marce pacifiche e senza incidenti si sono svolte a Mumbai e in più località dello Stato del Kerala (sud), dove la religione cristiana giunse con i primi discepoli nel I sec. e dove i cristiani rappresentano il 20% della popolazione.Misna