Toscana

KENYA: MEDICI SENZA FRONTIERE, APPELLO PER LA RIPRESA DELL’AZIONE UMANITARIA

Un appello alle autorità keniote per “eliminare le restrizioni imposte e di permettere la ripresa dell’azione umanitaria”. Lo rivolge Medici senza frontiere (Msf), i cui operatori nelle ultime tre settimane sono stati fermati ai blocchi stradali e le autorità locali hanno vietato loro di fornire assistenza medica alla popolazione civile del Monte Elgon. “Fino a poche settimane fa stavamo aiutando migliaia di civili e siamo molto preoccupati per loro. Ci hanno contattato alcuni di loro in uno stato disperato”, ha dichiarato David Michalski, coordinatore delle operazioni di Msf in Kenya. “Il trasferimento dei pazienti in condizioni critiche all’ospedale – continua – è stato ostacolato dalla mancanza di mezzi di trasporto che venivano abitualmente forniti da Msf e le persone più vulnerabili sono state lasciate al freddo e in dure condizioni, senza l’assistenza di base”. Da quando Msf ha cominciato a fornire assistenza medica gratuita alle persone colpite direttamente ed indirettamente dal conflitto del Monte Elgon nell’aprile del 2007, il team medico, in collaborazione con il ministero della Sanità, ha effettuato più di 35 mila visite. Oggi l’assistenza di Msf è stata sospesa: nonostante ripetuti tentativi di discutere la questione con le autorità nazionali e locali, non è stata fornita alcuna spiegazione al riguardo. Il divieto arriva proprio quando gli operatori dell’organizzazione stanno ricevendo denunce di ulteriori attacchi in una delle aree in cui operava abitualmente. Le persone che avevano cercato rifugio sulle colline di Chebongweny, hanno riferito a Msf che dieci giorni fa alcune guardie forestali hanno bruciato le loro case, i rifugi, le riserve di cibo, le coperte nonché la struttura medica, facilmente identificabile come quella di Msf, dove molte persone avevano trascorso la notte in cerca di sicurezza e riparo. “Attaccare intenzionalmente le strutture mediche e ostacolare le organizzazioni umanitarie nel proprio lavoro, sia durante un conflitto che nei periodi di instabilità, sono gravi atti proibiti dalla Convenzione di Ginevra”, aggiunge Michalski. “Questo attacco mostra ancora una volta come la popolazione civile del Monte Elgon sia la prima vittima di questo conflitto e abbia disperato bisogno di aiuto. Msf chiede alle autorità l’annullamento delle attuali restrizioni, in modo che possa continuare a fornire assistenza umanitaria alla popolazione del Monte Elgon, come ha sempre fatto in modo neutrale ed imparziale”. Dall’agosto 2006, la popolazione civile del Monte Elgon è rimasta intrappolata nel conflitto tra il Sabaot Land Defence Force, un gruppo che ha preso le armi in seguito a un’allocazione delle terre da loro giudicata ingiusta, e le autorità kenyote.Sir