La riconciliazione deve essere al centro dell’azione della Chiesa e deve partire dal cuore di ogni persona. Come cristiani, siamo tutti chiamati ad annunciare la Buona Novella di Cristo ed a denunciare l’ingiustizia, ovunque ci troviamo. Lo affermano i vescovi dell’Africa orientale riuniti nell’Amecea (l’organismo che riunisce i membri delle Conferenze episcopali Eritrea, Etiopia, Malawi, Kenya, Tanzania, Sudan, Uganda, Zambia a cui si aggiungono come affiliati, Gibuti e Somalia), nel documento di sei pagine diffuso oggi ma stilato al termine della XVI Assemblea plenaria dell’Africa orientale, tenutasi a Lusaka (Zambia) dal 27 giugno al 7 luglio scorso. I vescovi si dicono preoccupati per le situazioni di crisi nel Darfur e nel Sud Sudan, per il conflitto in Nord Uganda, le recenti tensioni tra Gibuti e Eritrea, la crisi continua in Somalia e ancora di più per la situazione nello Zimbabwe, assicurando di essere vicini alla popolazione locale attraverso la preghiera. Tema dell’Assemblea era: Riconciliazione attraverso la giustizia e la pace, perciò nel documento si sottolinea che la Chiesa, pur non avendo tutti i mezzi per risolvere conflitti e tensioni deve comunque continuare ad essere una voce profetica, ossia promotrice di giustizia, perdono e riconciliazione.I vescovi dell’Africa orientale ricordano che, nei loro Paesi, il divario tra ricchi e poveri è sempre in crescita, e sono diversi i fattori che determinano l’aumento della povertà: iniqua distribuzione delle risorse, malgoverno, corruzione, conflitti, Aids. Notiamo ed apprezziamo gli sforzi di alcuni dei nostri governi si legge nel documento che fanno rispettare le regole della legge e i principi del buon governo. Lodiamo inoltre quei governi che hanno risolto i loro conflitti attraverso una riconciliazione pacifica. L’Assemblea ha deciso di stabilire contatti regolari, a livello nazionale, tra la Chiesa ed i membri del parlamento, per consentire ai cattolici di contribuire ai dibattiti in corso sui temi costituzionali e legislativi. E’ auspicata anche una presenza presso l’Unione africana. I vescovi sottolineano anche il ruolo dei mass media nei processi di riconciliazione e ribadiscono un invito a proteggere l’unità della famiglia, spina dorsale di ogni nazione. L’educazione dei bambini, specialmente delle ragazze, e la promozione della donna nella nostra regione aggiungono – costituiscono ancora una grande sfida. Uguale attenzione viene chiesta contro il degrado ambientale, assieme ad un invito al dialogo tra le religioni, che insieme possono contribuire alla pace e al benessere dei Paesi africani.Sir