I rappresentanti di 109 paesi riuniti a Dublino hanno raggiunto in serata, con due giorni di anticipo rispetto al programma, un accordo sul testo di una convenzione per la messa al bando delle bombe a grappolo: lo ha riferito un portavoce del governo irlandese precisando che il documento è stato approvato da tutti i delegati. Secondo anticipazioni diffuse da fonti di agenzia internazionali, la convenzione prevede che ogni stato firmatario si impegni a non usare, in alcuna circostanza, le cosiddette cluster bombs’, né a produrre, acquistare, conservare o trasferire a chiunque, direttamente o indirettamente, questi tipo di armi. L’intesa è stata raggiunta prima del previsto dopo l’annuncio, in giornata, del governo di Londra, che si è detto pronto a bandire le bombe a grappolo in possesso delle sue forze armate, incoraggiando l’approvazione di un trattato internazionale vincolante in materia, sulla falsariga del Trattato di Ottawa adottato nel 1997 per la messa al bando delle mine anti-persona. Solo gli Stati Uniti, tra i grandi assenti a Dublino, secondo la Cluster Munition Coalition’ (Cmc), possiedono tra i 700 e gli 800 milioni di bombe a grappolo, le cui vittime sono per almeno il 60% dei casi i bambini; ogni bomba può contenere fino a 650 sub-munizioni che, in base alle ricerche più accreditate, vengono disseminate per un raggio di diverse centinaia di metri e fino al 40% restano inesplose e pronte a detonare sul terreno.Misna