Tragedie come quelle del Myanmar e della Cina, col loro impatto sulle vite umane, fanno emergere l’importante responsabilità dei leader di governo nel risolvere le diverse sfide poste dallo sviluppo sostenibile, per trovare i mezzi di costruire un futuro migliore. Lo ha detto mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, intervenendo a New York alla 16ma sessione della Commissione sullo sviluppo sostenibile dell’Ecosoc. Nel suo intervento pronunciato i 16 maggio e diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede l’esponente vaticano si è soffermato sulla crisi globale di cibo, facendo notare che le Nazioni Unite hanno una precisa responsabilità e un interesse di credibilità nell’approntare risposte appropriate in vista di effettive soluzioni. L’attuale crisi alimentare, ha spiegato infatti Migliore, non deve essere semplicemente misurata dalla crescita dei costi attraverso i mercati alimentari mondiali, ma anche tramite il costo fisico, mentale e spirituale per coloro che non sono in grado di provvedere a se stessi e alle loro famiglie. Di qui la necessità, per la Santa Sede, di investimenti a lungo termine in programmi locali e internazionali di agricoltura sostenibile, soprattutto in Africa, e di fare ogni sforzo per mitigare gli aspetti negativi dei cambiamenti ambientali.Sir