Toscana

SOMALIA, RAPITI TRE OPERATORI UMANITARI, UNO E’ DI PISTOIA

Potrebbe essere solo un rapimento a scopo di estorsione quello avvenuto questa mattina a Awdhegle, 70 chilometri a sud della capitale Mogadiscio. Secondo fonti ben informate della MISNA “a rapire i tre operatori umanitari sarebbe stato un gruppo indipendente” ovvero non legato ad alcuno degli schieramenti politici protagonisti del devastante conflitto che da quasi due anni è in corso in Somalia. Fonti diplomatiche occidentali e della sicurezza somala, inoltre, fanno sapere che al momento si sta lavorando per tentare di capire dove i tre sequestrati – due italiani e un somalo – siano stati portati, oltre a cercare di stabilire un contatto con i rapitori. I tre, cooperanti dell’organizzazione non governativa (ong) Cins, lavoravano a un progetto di costruzione di impianti di irrigazione nel distretto di Awdhegle, nella provincia della Bassa Shabelle, una delle zone della Somalia maggiormente interessata da gravi e cicliche siccità. Il progetto, finanziato dal ministero degli Esteri italiano in collaborazione con la Fao, “intende rispondere alle esigenze ed ai bisogni espressi dalle comunità locali dell’area di Awdegle, esigenze ben conosciute (…)data la presenza fin dal 1994 dell’Ong in Somalia. Il progetto, della durata di due anni, interesserà un’area di circa 7000 ettari, nella zona limitrofa alla cittadina di Awdegle ove vivono circa 2000 famiglie (15 – 20.000 persone)” si legge nella scheda con cui il Cins descrive il programma, realizzato in collaborazione, si apprende sempre dalla nota, con un’altra organizzazione Agrosphere e con una controparte locale (HCS – Humanitaria Cooperation Somalia). I due italiani rapiti, Iolanda Occhipinti, siciliana, e Giuliano Paganini, originario di Pistoia, erano rispettivamente ‘responsabile amministrativo del progetto’ e agronomo. Lo scorso anno la signora Occhipinti era stata investita, presso l’Ambasciata d’Italia a Sanaa (Yemen) della carica di “Cavaliere dell’ordine della stella della solidarietà italiana”.  (Fonte: Misna)