Toscana

SANITA’, CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DEL DIFENSORE CIVICO SU EPATITE C, EMERGENZA SANITARIA

Oltre 200 milioni di persone nel mondo sono portatori dei virus dell’epatite B o C cronica e non sanno di esserlo. Mediamente una ogni dodici mentre una su tre è entrata in contatto con uno o entrambi i virus. La quantità di pazienti è dieci volte superiore rispetto a quelli affetti da Hiv e oltre 1,5 milioni di persone muoiono all’anno per epatite. Sono questi i numeri impressionanti di una patologia che deve essere considerata “un’emergenza sanitaria” e sulla quale il Difensore civico regionale Giorgio Morales, in collaborazione con Epac onlus ha avviato, in occasione della giornata mondiale sull’Epatite, un’intensa “campagna di sensibilizzazione e di informazione, finalizzata alla diffusione di un depliant presso tutte le strutture pubbliche della Toscana”. “In realtà chiamarlo depliant è riduttivo”, ha evidenziato Morales nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa svoltasi lunedì 19 maggio in Consiglio regionale. “Piuttosto è un compendio, tanto sintetico quanto esaustivo, di cos’è, come diagnosticarlo, quali sono i fattori di rischio e come si evita il contagio del virus. Ed è il primo di una serie di iniziative che intendiamo intraprendere per far conoscere meglio l’Epatite C e le gravi complicanze che questa patologia può portare”. “In Italia – ha continuato il Difensore civico – il virus è la causa del più alto numero di decessi tra le malattie infettive trasmissibili conosciute con oltre 14mila vittime (dati Istat 2003). E occorre soffermarsi a lungo su questo dato, soprattutto se si considera che nello stesso anno i decessi per Aids sono stati 447, zero per Sars e influenza aviaria. Eppure, le campagne di informazione per queste terribili malattie sono state imponenti. Lo stesso non si può dire per l’Epatite C che risulta essere ancora quasi o del tutto sconosciuta ma che fa registrare contagi in costante crescita”.Secondo i dati forniti dal delegato regionale di Epac onlus Pierluigi Fanetti, l’Italia è il paese europeo con il più alto tasso di diffusione di Epatite C: “La percentuale dei positivi agli anticorpi si aggira attorno al tre per cento della popolazione: circa due milioni di persone”. “Nel nostro paese – ha rivelato Fanetti – i casi di tumore al fegato sono in costante aumento e nella fascia che va dai 35 ai 44 anni, la cirrosi è la prima causa di morte”. “I costi socio-sanitari diretti o indiretti connessi al virus sono altissimi”, ha continuato Fanetti. “Un paziente affetto da Epatite C deve rimanere in cura in media per un anno: la spesa per le terapie necessarie, al mese e per ogni singolo paziente, è di mille euro. In Toscana parliamo di quasi l’otto per cento della popolazione”. “Visti questi numeri – ha evidenziato ancora il Difensore civico – è necessario che tutte le autorità sanitarie toscane competenti in materia di informazione sanitaria e tutela della salute, anche nel rispetto delle indicazioni contenute nel Piano sanitario regionale, avviino una campagna di comunicazione al pari di quelle già fatte per altre patologie”. “Non intendo occupare spazi che a stretto rigore non mi competono – ha evidenziato Morales – ma avendo assistito circa 4.000 cittadini contagiati da Epatite C per la richiesta di indennizzo previsto dalla legge 210/92 nei casi in cui l’infezione è stata causata da trasfusioni e somministrazione di emoderivati e riscontrata la carenza di informazione, ho creduto necessario avviare una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione”.Il depliant già distribuito alla stampa sarà adesso inviato a tutti gli Urp delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie toscane, a Comuni, Province, Comunità montante e Difensori civici locali. “Oltre a questa diffusione – ha concluso Morales – nei prossimi giorni invieremo interventi articolati a presidente di Giunta e Consiglio regionale, all’assessore alla Sanità, al presidente e ai consiglieri competenti la commissione, al presidente dell’Agenzia regionale di sanità, ai direttori generali delle Aziende sanitarie, ai presidenti delle 20 Società della Salute e a tutti i sindaci della Toscana”. (f.cio)