Toscana

RICERCA, PRESIDENTE CNR VISITA A PISA  LA MAGGIOR AREA SCIENTIFICA DEL PAESE

Il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, professor Luciano Maiani, ha fatto visita oggi all’Area della ricerca di Pisa. L’incontro s’inquadra in un più ampio giro di incontri nelle sedi territoriali della rete scientifica del Cnr, che il presidente ha promosso all’indomani del suo insediamento alla guida del maggiore ente di ricerca italiano: in questo contesto, l’Area di San Cataldo rappresenta, per dimensioni e numero di occupati, la principale articolazione periferica dell’Ente. Accompagnato dal dottor Claudio Montani, presidente dell’Area, e dal professor Luigi Donato, direttore generale della Fondazione “Gabriele Monasterio” per la ricerca medica e la sanità pubblica in Toscana, il presidente del Cnr ha dapprima incontrato i direttori e i responsabili di sezione degli undici istituti che operano nell’area per fare il punto delle problematiche aperte, a livello locale e nazionale, nel settore della ricerca scientifica. A seguire, la visita agli istituti e ai laboratori che rappresentano le punte d’eccellenza dell’attività Cnr nei settori dell’informatica, della medicina, della chimica e delle scienze della Terra.“Un Ente che opera su 11 macroaree, con più di 100 istituti e aree di ricerca distribuite da nord a sud nel Paese – ha detto Maiani – rappresenta una ricchezza che è la caratteristica strutturale dell’Ente, ciò che lo rende specifico e irrinunciabile proprio in quanto estremamente multidisciplinare. Ma è anche la sua difficoltà di gestione, nel senso che rende necessaria un’accurata ottimizzazione delle limitate risorse, al fine di evitare duplicazioni, sovrapposizioni e ‘buchi’. Per questo insisto nel dover incentivare sempre più la cultura del fare rete all’interno del CNR. Una cultura che in quest’area trova una espressione anche logistica e organizzativa”. Per quanto concerne l’area di Pisa, il presidente del CNR ha sottolineato come “I ricercatori e gli istituti che operano a Pisa lavorano in settori che ritengo nodali per lo sviluppo dell’Ente, in relazione a quelle che saranno sempre più le istanze rivolte dal mondo produttivo e dalla società alla ricerca. Dall’informatica alle scienze della Terra; dall’iniezione di tecnologia nel patrimonio culturale, che non è solo una curiosità ma il ringiovanimento di una risorsa economica fondamentale per il nostro paese, alla ricerche in campo medico, che ci hanno portato a realizzare il primo cuore artificiale completamente italiano, ormai già impiantato con successo in Italia e all’estero”.Nel pomeriggio il prof. Maiani ha incontrato il personale nell’auditorium dell’Area e ricevuto i rappresentanti sindacali e la delegazione dei ricercatori atipici del Cnr di Pisa. Il presidente si è poi recato in visita alla struttura ospedaliera dell’Istituto di Fisiologia Clinica e della Fondazione Cnr-Regione Toscana. Dopo l’area di San Cataldo, il presidente Cnr ha fatto visita al Compendio San Silvestro, che la Scuola Normale Superiore sta sottoponendo ad un importante programma di restauro anche per lo sviluppo delle attività di ricerca che legano la Normale al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Proprio il completamento del primo lotto di interventi consentirà il trasferimento e l’ampliamento del centro NEST, National Enterprise for nanoScience and nanoTechnology, istituito congiuntamente tra Cnr e Normale nel 2001 con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e divenuto uno dei principali centri di ricerca in nanoscienza a livello internazionale. E’ stato il direttore del NEST e vicedirettore della Normale, il fisico della materia Fabio Beltram, a presentare al presidente Maiani le nuove strutture e a discutere degli ulteriori sviluppi presso San Silvestro delle altre linee di ricerca congiunta Normale-Cnr, con il trasferimento di laboratori nell’ambito della Biologia. Nell’Area della ricerca Cnr di Pisa, inaugurata nel gennaio del 2000, operano undici fra istituti e sezioni, afferenti a sei macroaree dipartimentali: IBBA – Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (Agroalimentare); ILC – Istituto di Linguistica Computazionale (Identità Culturale); IBF – Istituto di Biofisica e IPCF – Istituto per i Processi Chimico-Fisici (Materiali e Dispositivi); IGG – Istituto di Geoscienze e Georisorse e ISE – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (Terra e Ambiente); IFC – Istituto di Fisiologia Clinica, IN – Istituto di Neuroscienze e ITB – Istituto di Tecnologie Biomediche (Medicina); IIT – Istituto di Informatica e Telematica e ISTI – Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni).La struttura occupa una superficie di oltre 123mila metri quadrati e si configura come una vera e propria città della scienza dotata di area congressi, biblioteca, centro stampa, officina meccanica, mensa aziendale e di un asilo nido per i figli di tutti coloro che gravitano nell’Area. Il personale di San Cataldo supera le 1.700 unità: 1.100 alle dipendenze dirette (ricercatori, tecnologi, personale tecnico e amministrativo, assegnisti, dottorandi e borsisti, che per il 50% gravano su fondi di ricerca esterni); i rimanenti lavorano per strutture di servizio, laboratori e spin-off.Nel corso del 2007 gli istituti presenti nell’Area hanno attivato 260 progetti di ricerca, pari a 25 milioni e 691mila euro. A essi si aggiungono i proventi derivanti dalle attività sanitarie dell’azienda ospedaliera e dalla registrazione dei domini Internet .it (IIT). L’attività di ricerca ha prodotto lo scorso anno risultati scientifici di rilievo: 10 brevetti, circa 900 articoli, 105 libri, 210 rapporti e 184 abstract. Oltre a ricoprire direttamente funzioni di rilievo nazionale e internazionale (nei campi della medicina e dell’informatica, nel trattamento del linguaggio, nelle attività di disinquinamento, epidemiologiche, cartografiche, geotermiche, nelle biblioteche digitali ecc.), gli istituti dell’Area sono attivi anche nel trasferimento tecnologico, come testimoniano i numerosi brevetti depositati.