Assordante silenzio sull’esito del voto nello Zimbabwe: a quasi due settimane dalle elezioni presidenziali, i vescovi del Paese africano manifestano in una lettera la loro preoccupazione per la crisi politica. Non esiste giustificazione a questo ritardo che sta mettendo a dura prova la pazienza della gente, denuncia la Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale dello Zimbabwe, come riferito dalla Radio Vaticana. Un ritardo che ha generato pettegolezzi, speculazioni, timori e nervosismi anche fra i candidati e la comunità internazionale. Il mistero che circonda la riluttanza della Commissione elettorale dello Zimbabwe ha prodotto sospetti sulla presunta manipolazione dei risultati, affermano i vescovi, che temono la sfiducia dell’elettorato verso le istituzioni, la tensione politica e perfino l’instabilità. Dal momento che l’autonomia e la professionalità della Commissione elettorale sono state gravemente danneggiate e compromesse, la Conferenza episcopale continuerà a osservare il Paese. Sulla crisi in Zimbabwe si è espressa ieri anche la Caritas internationalis, sollecitando i risultati del voto nell’interesse della pace e della giustizia. Caritas ricorda che la Chiesa cattolica nello Zimbabwe ha biasimato il governo di Robert Mugabe per il collasso sociale ed economico del Paese, le violazioni dei diritti umani e la corruzione.Sir