Indignazione per il barbaro assassinio di Eli Dallemole, 42 anni, dirigente del Movimento Sem Terra nello Stato brasiliano del Paranà, municipio di Ortigueira, è stata espressa dalla Commissione pastorale della terra (Cpt), organismo della Conferenza episcopale brasiliana. Dallemole, di origine italiana, è stato ucciso a colpi di rivoltella a casa sua la sera del 30 marzo (ora brasiliana), davanti alla moglie e a tre figli. La polizia ha oggi fermato quattro persone accusate di essere gli esecutori del delitto, tra i quali due killer professionisti, e il presunto mandante, Adilson Honorio de Carvalho, presidente del sindacato dei commercianti della città di Cornelio Procopio. I cinque fermati erano già ricercati per un altro grave attacco ad un accampamento di Sem Terra l’8 marzo scorso, come conferma anche la Cpt, che da anni accompagna le lotte dei contadini per il diritto alla terra. Eli era uno dei leader dell’accampamento Terra livre’, nella fazenda Compramil, a Ortigueira, occupata dal 2003 informa in una nota il coordinamento nazionale della Cpt -. Già da due anni riceveva minacce di morte. L’ultima volta, l’8 marzo, circa 15 uomini armati di pistole terrorizzarono 35 famiglie accampate in quella zona, bruciando tutti i loro beni. I bambini furono minacciati, gli uomini e le donne picchiati. La Cpt chiede una rapida indagine sul delitto e una punizione esemplare per tutti i responsabili. Non è ammissibile conclude che in pieno XXI secolo continuino ad essere utilizzati gli strumenti della barbarie contro i poveri delle zone rurali e che i proprietari della terra organizzano e mantengano milizie private per garantirsi proprietà che non compiono la loro funzione sociale, come stabilito dalla Costituzione. La Cpt esprime la sua solidarietà alla famiglia di Eli e al Movimento Sem Terra. Secondo i dati dello stesso organismo pastorale, nel corso del 2007 sono stati uccisi 25 contadini, in maggioranza indigeni e sindacalisti.Sir