Tutto l’Iraq si è stretto al dolore della comunità cristiana per la morte dell’arcivescovo di Mossul dei Caldei, monsignor Paulos Faraj Rahho, trovato cadavere, giovedì mattina, vicino a Mossul. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano di oggi. Cristiani e musulmani scrive Francesco Ricupero nella cronaca dei funerali – piangono la perdita di un pastore straordinario, un uomo amato da tutti, anche da fedeli di altre confessioni. L’arcivescovo era stato sequestrato il 29 febbraio scorso davanti alla chiesa dello Spirito Santo da un commando durante un concitato rapimento nel corso del quale furono uccise due guardie del corpo e l’autista. Cristiani e musulmani ha detto il vescovo ausiliare di Babilonia dei Caldei, monsignor Shlemon Warduni, in un’intervista rilasciata al quotidiano della Santa Sede hanno pregato per ricordare la straordinaria umanità di monsignor Rahho. Siamo molto tristi e desolati, ma a sostenerci in questi terribili momenti c’è la speranza che ci viene dalla fede. Il rito funebre è stato celebrato nella chiesa di Mar Addai, nel villaggio cristiano di Karamles, una decina di chilometri a ovest di Mossul, dal cardinale Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei. Hanno concelebrato Shlemon Warduni e Jacques Ishaq, vescovi ausiliari di Babilonia dei Caldei. Erano presenti migliaia di fedeli, religiosi e religiose, l’arcivescovo Francis Assisi Chullikatt, nunzio apostolico in Giordania e in Iraq, vescovi e rappresentanti delle varie chiese in Iraq. Fin dal mattino il feretro, accompagnato dai portatori di una croce inghirlandata e adorna della foto di monsignor Rahho, è stato condotto in processione per le vie del villaggio. Il corpo dell’arcivescovo di Mossul sarà sepolto vicino a padre Ragheed, il suo sacerdote e segretario ucciso il 3 giugno dello scorso anno. Nel messaggio di condoglianze inviato al cardinale Delly, il premier iracheno Nuri al-Maliki ha definito un crimine brutale la morte in prigionia di mons. Rahho, aggiungendo di considerarlo un’aggressione che ha lo scopo di suscitare la sedizione tra le diverse componenti del popolo iracheno. Oggi pomeriggio, dopo il rito funebre, nella chiesa di Nostra Signora di Nazareth, ad Amman, è stata celebrata una messa in suffragio dell’arcivescovo Rahho presieduta dal vescovo ausiliare di Gerusalemme dei Latini per la Giordania, mons. Salim Sayegh. Intanto, a Roma, il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ha dichiarato: La sofferenza dei cristiani è molto grave e con questo gesto disumano si è giunti alla soglia della disperazione sostenuta però dalla speranza che l’aiuto di Dio e il valore del sangue dei martiri è sempre seme di nuove risorse ed energie.Sir