Toscana

VESCOVO RAPITO IRAQ: E’ VIVO, TRATTIVE AVVIATE; SOLIDARIETÀ DAL MONDO MUSULMANO

“I rapinatori hanno telefonato diverse volte chiedendo un riscatto. Ci sono notizie che non possono essere divulgate per non mettere a repentaglio la vita dell’ostaggio”. A confermare al Sir l’esistenza di trattative per la liberazione dell’arcivescovo di Mosul, mons. Faraj Raho, sono sia mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad che mons. Louis Sako, vescovo di Kirkuk. I due si dicono molto colpiti della “tragica morte dei tre giovani – i funerali si sono svolti il 1 marzo a Karamles – che erano con mons. Raho al momento del rapimento”. Intanto, dopo gli appelli di ieri del Papa e della presidenza dell’Ue anche i gruppi religiosi musulmani e gli imam, insieme al sindaco di Mosul si stanno mobilitando a favore della liberazione di mons. Raho. “Stiamo cercando di attivarci per chiedere il suo rilascio – dichiara mons. Sako – sono stato presso la televisione locale con un capo religioso musulmano per lanciare un appello. Imams, sheikh e autorità hanno espresso solidarietà”. “Il riscatto chiesto dai rapitori è una cifra ingente – dice mons. Warduni – abbiamo chiesto di parlare con lui ma finora non è ci stato reso possibile. La cosa è molto delicata. La comunità di Mosul ieri si è riunita per le celebrazioni ed anche qui a Baghdad abbiamo ricordato i tre giovani uccisi e pregato per la sua liberazione. Stiamo ricevendo la solidarietà del mondo musulmano; il congresso dei sunniti ha condannato questo atto e molti altri hanno stigmatizzato il rapimento”. Resta la domanda sul perché di tale atto: “forse è legato alla pubblicazione delle vignette satiriche? Oppure al progetto della piana di Ninive (enclave cristiana) di cui si parla molto? E’ solo una questione di soldi o gli islamisti cercano a ripulire la città dai cristiani?. L’unica cosa ora è che mons. Raho torni a guidare presto il suo gregge” conclude mons. Sako.Sir