Toscana

GAZA, MUSALLAM (PARROCO): UNA STANZA DELLE TORTURE NEL SILENZIO DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE

“Il cibo non è sufficiente, manca l’acqua, l’energia elettrica viene erogata solo pochissime ore al giorno. I negozi sono vuoti, manca il lavoro, i medicinali sono difficili da reperire. I bambini piangono e sono disperati. E la comunità internazionale resta in silenzio”. Padre Manuel Musallam il parroco cattolico di Gaza affida al Sir “il suo drammatico appello” volto a “rompere il muro di silenzio intorno alla Striscia” sulla quale si addenserebbe il rischio di un attacco dell’esercito israeliano. “I confini sono chiusi – dichiara – ma non viviamo tanto in una prigione quanto piuttosto in una stanza delle torture. Le condizioni della popolazioni sono drammatiche”. In questa situazione i cristiani si trovano anche a dover fronteggiare anche degli attacchi da parte di fanatici islamici. E’ di poco fa la notizia di un attentato al centro polifunzionale greco ortodosso di Gaza, lo Young men’s christian association (Ymca) che ha devastato la sua biblioteca con migliaia di libri in fumo. Un attacco che, per il parroco, “non è diretto alla comunità cristiana ma forse contro un certo stile di vita occidentale. Il centro, secondo una visione fanatica dell’Islam, sarebbe un po’ troppo liberal. C’è poi il ricordo delle vignette blasfeme in Danimarca, il fatto risale a questi giorni di tre anni fa, ed è ancora vivo”. (dnr)Sir