Toscana

CIAD, N’DJAMENA: SI RIPULISCE LA CITTÀ DALLE MACERIE, RIBELLI SEGNALATI A EST

“La situazione in città è tranquilla e stanno proseguendo le operazioni per ripulire le strade dai resti dei combattimenti del fine settimana” dice alla MISNA una fonte contattata questa mattina a N’djamena, la capitale del Ciad teatro nel fine settimana di intensi scontri tra le truppe governative e i ribelli entrati in città sabato mattina dopo un’avanzata di mille chilometri iniziata nelle loro basi dell’est. “Prosegue anche il lento ritorno dei civili che nei giorni scorsi erano fuggiti oltre frontiera, in Camerun, per andare a Kousseri” dice ancora la fonte riferendosi alle decine di migliaia di persone, dalle 50.000 alle 70.000 secondo le stime in circolazione, che da lunedì hanno attraversato il ponte sul fiume Chari per recarsi in territorio camerunese. Intanto, mentre si moltiplicano le informazioni e le smentite sulla partecipazione di truppe francesi ai combattimenti dei giorni scorsi, fonti locali fanno sapere che i ribelli si troverebbero a circa 600 chilometri dalla capitale nella zona tra le città di Mongo e Bitkine, dove nelle ultime 48 ore si sarebbero svolti intensi combattimenti con alcune milizie filogovernative conclusisi con la presa della due località della ribellione ciadiana. E mentre la tensione torna a spostarsi nelle isolate zone orientali del Ciad – dove vivono oltre 200.000 profughi sudanesi provenienti dal confinante Darfur e dove i ribelli hanno le loro roccaforti – aumentano le preoccupazioni degli operatori umanitari. In una nota diffusa ieri, l’ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) ha detto di temere “l’impatto delle recenti violenze sulla capacità di fornire aiuto vitale” alle quasi 500.000 persone assistite nella zona. A preoccupare è soprattutto la scarsità di alimenti nutritivi, medicinali e carburante e il rischio che, le tensioni ancora presenti fuori dalla capitale ciadiana, possano bloccare i rifornimenti attesi.Misna