Toscana

KENYA: L’APPELLO DELL’ARCIVESCOVO DI MOMBASA

“Un messaggio di incoraggiamento e speranza” per “i cristiani e tutte le persone di buona volontà in questo momento difficile” e un appello alla riconciliazione e alla pace sono stati lanciati dall’arcivescovo di Mombasa, Boniface Lele, e dai 54 preti dell’arcidiocesi. “Stiamo parlando come un’unica famiglia solidale con chi ha perduto le vite dei propri cari e i suoi beni – ha detto l’arcivescovo nella cattedrale dello Spirito santo -, e siamo particolarmente preoccupati per i bambini e per i genitori che stanno lottando per tenere unite le loro famiglie nelle difficilissime condizioni di vita dei campi”. “Sappiamo che le elezioni truccate hanno scatenato tumulti provocando morte e distruzione, ma ora – osserva il presule – il contesto è radicalmente mutato perché le proteste seguite alle elezioni hanno dato il via a conflitti etnici e insensate uccisioni per vendetta”, e ciò che è più grave, sottolinea, “anche alcuni dei nostri cristiani hanno preso parte a saccheggi e uccisioni, come se la fede in Cristo non dovesse permeare lo stile di vita di tutti noi”. Di qui, rivolto a questi ultimi,il richiamo dell’arcivescovo a “convertirsi e a riconciliarsi con la comunità e con Dio”.

Mentre è sempre più grave il bilancio degli scontri nel Paese – le agenzie umanitarie parlano oggi di un migliaio di morti e di oltre 300mila sfollati – e Kofi Annan, ex segretario generale dell’Onu che sta tentando per l’Unione africana la mediazione del conflitto tra le parti, afferma: “Non c’è più tempo da perdere”, l’arcivescovo di Mombasa lancia un appello “ai leader politici e religiosi e alle autorità civili ad ogni livello, affinché incoraggino le parti alla riconciliazione, nella consapevolezza che con la guerra tutto è perduto”. Per mons. Lele “siamo di fronte ad una crisi che va ben oltre i risultati elettorali e che investe la nostra identità, i nostri valori e la nostra visione di nazione”. “Le parti in conflitto – ammonisce – devono capire che il Kenya è più grande dei loro interessi politici e ambizioni”. Esprimendo pieno appoggio ai tentativi di mediazione in corso, l’arcivescovo invita “le Chiese e le persone di buona volontà a sostenere questi sforzi organizzando incontri regionali e locali per smorzare le tensioni e riconciliare le nostre comunità divise”. Un richiamo, infine, al Parlamento: “il processo di riforme dovrebbe urgentemente ripartire per affrontare i temi che hanno fatto esplodere il caos: i rancori storici, la questione della terra e le stridenti disuguaglianze nella nostra società”.

Sir