Toscana

CIAD, N’DJAMENA: APPELLO PER RIENTRO PROFUGHI, INIZIATA RACCOLTA CADAVERI

“Chiediamo ai nostri compatrioti che sono stati costretti a lasciare la capitale N’djamena di tornare immediatamente”: questo l’appello lanciato ieri sera, dopo il telegiornale della sera, dalle autorità del Ciad alle decine di migliaia di persone (dalle 20.000 alle 50.000 a seconda delle fonti) che negli ultimi giorni hanno lasciato la capitale a causa dei violenti combattimenti per rifugiarsi a Kouesseri, nel confinante Camerun, o anche in Nigeria. Invitando i suoi concittadini a rientrare, il generale Mahamat Ali Abdallah, comandante delle operazioni dell’esercito ciadiano, ha poi detto che “non vi è alcun tipo di minaccia sulla capitale e i suoi dintorni”. In realtà, secondo le informazioni in circolazione, forze ribelli fedeli al Comando militare unificato continuerebbero a trovarsi nei dintorni della capitale. Le informazioni provenienti da N’djamena sono scarse e difficilmente verificabili, i mezzi di informazione locali, spesso molto vicini all’opposizione e alla ribellione, riportano notizie confuse di scaramucce e di interventi di militari francesi, su cui non si riesce a trovare conferme. Oggi in città sarebbe attesa anche una delegazione libica incaricata di mediare tra governo e ribelli. Ad accoglierla però le dichiarazioni del primo ministro Delwa Kassiré Coumakoye che ha accusato Tripoli (incaricata di mediare dall’Unione Africana) di aver “sostenuto” e “armato” i ribelli. A N’djamena è invece già arrivato il ministro della Difesa francese Hervé Morin, in una visita a sorpresa durante la quale dovrà incontrare il capo di Stato ciadiano, proprio mentre sui mezzi di informazioni locali cresce il risentimento contro la Francia (ma anche più in generale contro la comunità internazionale, le Nazioni Unite e l’Unione Africana) accusata di essere pronta a sostenere un presidente contestato per salvaguardare i propri interessi economici. Intanto a N’djamena, riferiscono fonti della MISNA, la locale Croce Rossa ha avviato le operazioni di raccolta dei cadaveri che per giorni sono rimasti sulle strade della capitale, coperti solo da alcuni teli o tappeti. In giornata è attesa una nota del Comitato internazionale della Croce Rossa che dovrebbe dare almeno una stima del bilancio di vittime dei combattimenti che hanno scosso N’djamena e che, sempre secondo l’Icrc, avrebbero fatto almeno un “migliaio” di feriti.Misna