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KENYA: MONITO DEL CONSIGLIERE ONU AI LEADER POLITICI, «STOP ALLA VIOLENZA»

Non si placano le violenze negli slums di Nairobi (il bilancio di questa notte è per ora di 7 morti e numerosi feriti) dopo l’uccisione questa notte, in un agguato, di Melius Were, neoletto deputato dell’Orange democratic movement (il partito dell’opposizione). E’ la prima volta, osservano gli analisti, che in Kenya viene ucciso un parlamentare. Mentre proseguono gli scontri e la polizia non sembra più in grado di controllare la situazione, l’esercito è pronto a intervenire. A Naivasha, a 90 chilometri dalla capitale, due elicotteri militari hanno sparato proiettili di gomma per disperdere gruppi di persone armate di machete che terrorizzavano centinaia di rifugiati pronti ad essere evacuati dalla polizia. Intanto l’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, sta tentando in tutti i modi di mediare tra il governo di Mwai Kibaki e l’opposizione guidata da Rail Odinga. Dopo i contatti preliminari dei giorni scorsi, un primo incontro formale è previsto per oggi pomeriggio. Secondo l’Unocha (Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari) di Nairobi, il consigliere speciale delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi, Francis Deng, ha chiesto uno “stop immediato alla spirale di violenza e vendette” che dallo scorso 27 dicembre insanguina il Kenya e ha provocato quasi 800 morti e oltre 250 mila sfollati. Deng ha avvertito i leader nazionali e locali che “potrebbero essere ritenuti responsabili di violazioni al diritto internazionale commesse su loro istigazione” e per questo li ha invitati “a farsi carico della protezione della popolazione civile e della prevenzione della violenza”. Intanto negli slums di Nairobi, fanno sapere ancora dall’Unocha, il Wfp (Programma alimentare mondiale) ha distribuito ieri razioni di cibo per una settimana ad oltre 30 mila persone, e razioni per due settimane agli abitanti degli slums di Kisumu e Nakuru, anche se, osservano, “la mancanza di sicurezza stradale rallenta e rende difficoltosi i collegamenti, l’assistenza umanitaria e la consegna degli aiuti. E’ critica, in particolare, la situazione dei bambini”.Sir