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MEDIO ORIENTE, CAPI CHIESE GERUSALEMME: IN NOME DI DIO FERMATE L’ASSEDIO A GAZA

“In nome di Dio fermate l’assedio a Gaza”. E’ l’appello che i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme rivolgono alla comunità internazionale, al presidente Bush e ai leader di Israele. “Un milione e mezzo di persone sono imprigionate e senza cibo e medicine a sufficienza – scrivono i capi religiosi nell’appello pervenuto al Sir – 800 mila sono senza energia elettrica. Si tratta di una punizione collettiva illegale, un atto immorale in violazione delle leggi umane e del diritto internazionale che non può essere più tollerato. L’assedio di Gaza deve finire adesso”. L’appello segue quelli della Caritas di Gerusalemme e del parroco di Gaza, padre Manuel Musallam che proprio ieri al Sir aveva parlato di “popolazione allo stremo rinchiusa in un’enorme prigione”. Alla comunità internazionale e all’Unione europea i capi delle chiese di Gerusalemme chiedono di “attivarsi e di non perdere tempo quando la vita umana è in pericolo” mentre alle leadership palestinesi di “porre fine alle divisioni per il bene del loro popolo a Gaza. Mettete da parte ogni differenza – si legge nell’appello – e dimostrate di avere a cuore la sorte dei vostri fratelli e sorelle che hanno già sofferto abbastanza”. Non manca un monito alle parti coinvolte nel lancio dei razzi Qassam – “fintanto voi persisterete nel lancio dei razzi su Israele incoraggerete l’opinione pubblica fuori di questa terra a credere che esiste una giustificazione a questo assedio” – e a Israele cui viene chiesto di “agire con responsabilità per porre fine all’assedio. Negare a bambini e civili i generi di prima necessità non è il modo per creare sicurezza al contrario non fa altro che deteriorare la situazione. L’assedio non garantisce la fine del lancio dei razzi ma aumenterà la sofferenza e il bisogno di vendetta”. “Preghiamo – concludono i leader delle Chiese di Gerusalemme – per il giorno in cui il popolo di Gaza sarà libero dall’occupazione, dalle differenze politiche e dalla violenza. Preghiamo affinché israeliani e palestinesi rispettino la vita umana e mettano in campo ogni azione per porre fine a questa sofferenza”.Sir