Toscana

FIRENZE; MAGGIORANZA SI SPACCA SU DELIBERA ACQUA

La delibera di giunta del Comune di Firenze che prevede la creazione di un gestore idrico unico per gli Ato (Autorità territoriali ottimali) 2,3 e 6, ha spaccato la maggioranza in Palazzo Vecchio. Al momento del voto in consiglio comunale, questo pomeriggio, è mancato il numero legale. A favore della delibera erano il Partito democratico e il Partito socialista. Due dei tre consiglieri dei Comunisti italiani si sono astenuti. L’altro non era presente, insieme a Verdi e Sinistra democratica. Assenti anche Prc e Unaltracittà/unaltromondo, che sono all’opposizione. Il sindaco Leonardo Domenici, uscito dall’aula dopo il voto, ha detto ai giornalisti che “é stato fatto un incomprensibile regalo alla destra”. Il Pd ha successivamente espresso “sfiducia” nei confronti del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini (Sinistra democratica) che ha “privilegiato l’appartenenza partitica”. La tensione in maggioranza era già nota da una decina di giorni, ovvero da quando parte delle forze che sostengono la giunta Domenici, Verdi, Pdci e Sd, avevano espresso forti perplessità sulla delibera sull’accorpamento degli Ato. Durante lo scorso consiglio comunale la delibera era stata inserita all’ordine del giorno ma poi rinviata su richiesta del Pd. Oggi pomeriggio il gruppo dei Comunisti italiani, con il capogruppo Nicola Rotondaro, ha presentato un ordine del giorno di indirizzo politico, da votarsi in concomitanza con la delibera, in cui si chiedeva sostanzialmente una legge regionale in materia ma anche una maggiore vigilanza da affidare a una authority regionale. Con questo atto, il Pdci faceva un gesto distensivo e prometteva di rimanere in aula al momento del voto, astenendosi sulla delibera, per non far mancare il numero legale, al contrario di quanto preannunciato da Sd e Verdi. Il Sole che ride, con il capogruppo Gianni Varrasi, hanno anche provato a far slittare di nuovo la delibera, ma la richiesta non è passata. L’ordine del giorno dei comunisti è stata votato prima della delibera, con i voti contrari del centrodestra, il sì della maggioranza e l’astensione di Alessandro Falciani (Ps) e Daniele Baruzzi (Sd). Al momento del voto della delibera sull’acqua, presente e votante anche il sindaco, il consigliere dei comunisti italiani Luca Pettini è uscito dall’aula, al contrario degli altri due consiglieri del suo gruppo. Contando anche gli altri assenti (Verdi, Prc, Unaltracittà/Unaltromondo, Sd), è mancato il numero legale, con 21 voti favorevoli e 2 astenuti (il Pdci). “La mia scelta – ha spiegato Pettini – è stata quella di privilegiare l’unità della Sinistra e abbiamo dimostrato che il Pd non è autosufficiente”. Un nuovo tentativo di far passare la delibera non è andato a buon fine, sempre per mancanza di numero legale. Il centrodestra ha parlato di “dissolvimento” della maggioranza e ha invocato il ritorno alle urne. Il centrodestra ha alzato cartelli con scritto “Elezioni”. “Serve rapidamente un chiarimento in maggioranza”, ha commentato il voto il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli. Manciulli, che si è detto “molto amareggiato”, ha definito un “fatto grave” la mancanza del numero legale in consiglio comunale. “Serve rapidamente un chiarimento con quella parte di maggioranza che si è assunta questa responsabilità – ha affermato -, perché quello di oggi è uno stop grave che ha ripercussioni molto importanti per tutta la Toscana”. (ANSA).