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Unicef: 2,4 miliardi di persone non hanno servizi igienici

Lo sforzo di portare a milioni di persone nel mondo acqua pulita diventerà ancora più difficile a causa dei cambiamenti climatici, che minacciano i rifornimenti idrici e la sicurezza dell’acqua per milioni di bambini che vivono in aree soggette a siccità o alluvioni. Inoltre, nel mondo, almeno 2,4 miliardi di persone non hanno servizi igienici. Lo ricorda l’Unicef, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, celebrata ieri.

Una delle principale cause delle contaminazioni da feci dell’acqua è infatti la mancanza di servizi igienico sanitari. «Questo significa che le feci possono essere diffuse in molti Paesi e comunità e molte fonti migliorate di acqua sono state contaminate. La preoccupazione della sicurezza sta inoltre crescendo a causa dei cambiamenti climatici. Quando l’acqua diventa scarsa a causa della siccità, le popolazioni ricorrono a superfici d’acqua non sicure», spiega l’Unicef. Dall’altro lato, «le inondazioni danneggiano le forniture di acqua e gli impianti del trattamento dei liquami, e la diffusione delle feci nell’ambiente molto spesso porta ad un incremento delle malattie legate all’acqua come il colera o la diarrea». Le temperature più elevate a causa dal cambiamento climatico sono anche destinate ad aumentare l’incidenza di malattie legate all’acqua come malaria, febbre dengue – e ora Zika – così come la crescita delle zanzare e l’ampliamento delle aree geografiche in cui vivono.

Secondo l’Unicef i più vulnerabili sono circa 160 milioni di bambini sotto i 5 anni che vivono in aree ad alto rischio di siccità. Circa mezzo miliardo vive in aree soggette ad inondazioni. Molti in Africa sub-sahariana e Asia. Oggi l’Unicef lancia una campagna globale su Instagram – #ClimatChain – per aumentare la consapevolezza legata all’acqua, all’ambiente e al cambiamento climatico. Terminerà con la firma degli Accordi di Parigi il prossimo 22 aprile.